giovedì 31 ottobre 2013

Ruzzolando verso l’imbarbarimento

Ho deciso di chiudere la finestra del mio blog sull’avvilente teatrino della politica italiana, almeno per qualche giorno.
Per questo sto evitando di divorare le prime pagine dei quotidiani e di ascoltare telegiornali e talk show.
Mal me ne incolse, però!
Infatti, sfogliando le pagine della cronaca mi sono imbattuto in notizie ancora più sconfortanti, a conferma che la nostra società sta ruzzolando ormai verso un degrado irreversibile.
Eppure, non sono né un decrepito moralista, né un aspirante integralista.
Ci sono, però, vicende che mi spingono a riflettere sulla degenerazione culturale e sociale con la quale conviviamo.
Ad esempio, ho appreso che in una scuola media della provincia di Genova, all’inizio dell’anno scolastico, ad ogni studente viene affidato in comodato d’uso un tablet per dialogare con le lavagne digitali.
Un’iniziativa meritoria che ravviva il desolante panorama della scuola italiana.
Purtroppo, però, i tablet sono serviti a due alunni tredicenni per riprendere lo squallido pestaggio di un loro compagno disabile da parte di altri due studenti, anch’essi tredicenni.
Del video, postato su social network, è stato informato il Preside dell’Istituto che, com’era logico attendersi, ha segnalati quei quattro studenti alla stazione Carabinieri di Voltri che, a sua volta, ha trasmessi gli atti al Tribunale dei Minori.
La punizione inflitta, ai quattro tredicenni, dal Tribunale dei Minori è stata esemplare: produrre un video sul bullismo per presentarlo loro stessi agli studenti di altre scuole.
Sennonché i genitori dei quattro teppisti si sono ribellati e, blaterando pretesti come “viviamo in un piccolo paese e tutti ci conoscono”, se la sono presa con il Preside dell’Istituto per non aver fatto passare tutto sotto silenzio!
Non solo, ma uno dei genitori ha pensato bene di rivolgersi al Tribunale dei Minori per chiedere addirittura l’annullamento della punizione che “provocherebbe seri danni psicologici ai ragazzi”!
Vergognoso esempio della pessima educazione impartita ai loro figli, e del menefreghismo per il ragazzo disabile, sola vittima di una bravata che, a lui sì, ha provocato un sicuro danno psicologico.
Giro pagina ed apprendo che, a Roma, due quattordicenni si prostituivano in un appartamento di viale Parioli, avendo per clienti facoltosi manager e professionisti.
A rendere ancora più squallido il caso è sapere che la madre di una delle due baby squillo non solo fosse a conoscenza delle frequentazioni della figlia ma la spingeva a continuare, anche quando stava poco bene, “perché quei soldi fanno comodo a casa”!
L’altra mamma, invece, insospettita dalla smodata disponibilità di denaro di sua figlia, si è rivolta ad un investigatore privato che è riuscito a raccogliere prove sufficienti perché i Carabinieri del Nucleo Vittime vulnerabili intervenissero per mettere fine alla penosa vicenda ed arrestare, insieme alla madre consenziente, anche i due sfruttatori.
Porca miseria! Poiché leggere le cronache di un solo giorno mi ha provocato il voltastomaco … da domani tornerò ad aprire la finestra sulla politica, anche se non meno ripugnante.


2 commenti:

Fran ha detto...

Questo e' il risultato di una societa' priva di valori soprattutto all' interno
della famiglia!!!!

Alex di Monterosso ha detto...

Purtroppo temo sia un degrado ormai irreversibile !!!