sabato 7 luglio 2012

Monti … la spending review … ed i Robin Hood


Ogni sera. ripenso a quello che è avvenuto nella giornata, per scegliere a cosa dedicare la pagina del mio blog-diario.
Da troppo tempo non riesco più a trovare una vicenda sulla quale poter fare una qualche considerazione che non sia irreparabilmente malinconica.
Questa settimana, ad esempio, cosa scegliere tra la pagliacciata messa in scena dal PdL, con lo zampino di Schifani, per la elezione del Consiglio di Amministrazione RAI, e la ignoranza di La Russa che ha trasformati i “capponi” manzoniani in “tacchini” ?
Oppure, tra il quotidiano livore di Di Pietro verso tutti e tutto, ed il continuo “accanimento a prescindere” messo in atto dalla Camusso nei confronti di Monti ?
Od ancora, tra il settarismo di Sallusti e Belpietro, genuflessi nel compiacere il signore di Arcore, e le parole di Manganelli che solo dopo 11 anni e la sentenza della Corte di Cassazione rivolge parole di scusa alle vittime delle violenze compite dalla polizia in occasione del G8 ?
Oggi, a tramutare la malinconia in scoramento arriva il “decreto spending review”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.       
Purtroppo, dalla prossima settimana il decreto passerà sotto le forche caudine del Parlamento ed i partiti ne faranno scempio.
Oddio, non che il Governo abbia dimostrato di avere i giusti attributi, evitando di procedere con maggiore risolutezza nel taglio degli sprechi.
Per esempio, ha prevista la soppressione solo di alcuni  enti inutili e non di tutti, oppure non ha decretato che i consigli di amministrazione di tutti gli enti pubblici, compresi quelli delle aziende controllate dagli enti locali, siano composti da 3 consiglieri di cui uno solo esterno all’ente.
Se ricordo come sia stato stravolto poche settimane fa, per la sudditanza dei politici alle lobbies, il decreto “liberalizzazioni”, non nutro molte speranze.
Se Gasparri, il robin hood dei tassisti, è riuscito, a far scomparire dal decreto “liberalizzazioni”, per suo tornaconto elettorale, le disposizioni che toccavano questa lobby, cosa accadrà di quelle norme del “decreto spending review” che invece colpiscono direttamente la Casta ?
Ad esempio, il previsto accorpamento delle Province significherebbe, di fatto, sopprimerne 61, con la conseguente cancellazione di 61 presidenti di provincia (che sono dei politici), 61 giunte provinciali (composte da politici), etc.
Cosa ne sarà di questa disposizione che toglie le poltrone da sotto il deretano di molti appartenenti alla Casta ?
Quanti Robin Hood, in Parlamento, si armeranno di arco e frecce per procurarne la morte sicura ?
La stessa sorte potrebbe toccare alle disposizioni che riguardano le auto blu, i contratti di consulenza a dirigenti pubblici in pensione, la chiusura di 37 tribunali e 38 procure (la lobby degli avvocati è già in fibrillazione), gli sconti obbligatori che le industrie farmaceutiche dovranno praticare sui farmaci acquistati dal Servizio Sanitario Nazionale (e la lobby farmaceutica non è seconda a nessuno), etc.
Bersani, ad esempio, per non deludere la Camusso, si è già fatto imprestare dal nipotino il costume di carnevale da robin hood ed ha incominciato a tirare le prime frecce.
Non resta che aspettare e vedere quanti saranno i robin hood che trasformeranno il Parlamento nella foresta di Sherwood.

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