venerdì 8 giugno 2012

Il "chi se ne frega" dei mestieranti politici


Nonostante l'elettorato manifesti da anni segnali forti e chiari di insofferenza verso il sistema partitico attuale e di repulsione per i molti mestieranti che albergano nel Parlamento, siamo costretti ad assistere, ogni giorno, ad episodi che sembrano messi in atto proprio per beffarsi dell'opinione pubblica.
Il proposito di astenersi dal voto si diffonde tra gli elettori in modo preoccupante ed ha superato il 40% del corpo elettorale, secondo gli ultimi sondaggi.     
Sull'onda del credito riscosso nelle recenti amministrative, molti istituti di ricerca accreditano il Movimento 5 Stelle di un consenso tale da posizionarlo come secondo partito italiano.
Ignorare questi segnali o sottovalutarli è proprio di persone sciocche, arroganti ed incapaci.
Eppure, due eventi delle ultime 48 ore sembrano confermare che i politici italiani ignorino o sottovalutino i sentimenti dell'opinione pubblica.
Ad esempio: è noto che gli italiani non tollerino la vecchia logica di spartizione delle poltrone in base alla appartenenza politica dei candidati, e non delle loro effettive competenze ed esperienze.
Grillo lo ha capito molto bene e, con furbizia, cavalca questa insofferenza e la fa sua urlando in ogni piazza la sua condanna ad ogni forma di spartizione.
Ebbene, che cosa hanno fatto poche ore fa quelle supreme intelligenze dei tre segretari di PdL, PD ed UDC ?
Si sono seduti ad un tavolo e con la più vecchia e grigia logica spartitoria si sono ripartite le ben retribuite poltrone della Autorità per le Comunicazioni e della Autorità per la Privacy, dando anche un contentino alla Lega.
Ottima mossa per amplificare ulteriormente il distacco tra politica ed opinione pubblica.
Ma non basta ! Un'altro atteggiamento che l'opinione pubblica non perdona ai mestieranti politici è la difesa corporativa di fronte alle richieste della magistratura di autorizzazioni all'arresto di questo o quel parlamentare.
Anche su questo Grillo è abile nel cavalcare l'insofferenza testimoniando la sua avversione ai parlamentari inquisiti o condannati.
E cosa hanno fatto nelle ultime ore i mestieranti politici?
Esattamente il contrario di quello che si sarebbero aspettati i cittadini.
I senatori cioè, nascondendosi dietro il voto segreto, non hanno concessa l'autorizzazione per la custodia cautelare agli arresti domiciliari per il senatore PdL Sergio De Gregorio, accusato di appropriazione indebita di 20 milioni di euro.
Bel colpo !
Le luminose menti del sistema politico continuano a non rendersi conto che così facendo si allontanino sempre più dalla gente e portino acqua al mulino di Grillo, che sentitamente ringrazia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

SE NE DEVONO ANDARE FUORI DAI PIEDI!!!!!!!!
SE NE DEVONO ANDARE A CASAAAAAAAA!!!!!!!!
SE NE DEVONO ANDARE FUORI DAL NOSTRO (DI NOI CITTADINI) PAESEEEEE!!!!!!!!
ANDATE VIA INDEGNI FARABUTTI!!!!!!!!!!!!!