lunedì 18 giugno 2012

Lega, ciò che resta del partito di lotta e di potere


Il tradizionale raduno di Pontida era in programma per domenica 10 giugno.
Maroni, uomo prudente, prima di far squillare le trombe per chiamare a raccolta il popolo leghista ha afferrato un pallottoliere ed ha fatta la conta.
Ha capito subito che per accogliere ciò che resta del popolo leghista invece del prato di Pontida sarebbe stato più che sufficiente un monolocale 4 x 4 !
Da qui l’idea del “No IMU Day”, non più a Pontida ma a Verona, per non deludere quelle poche centinaia di cocciuti che, la domenica, si intestardiscono nell’indossare ancora la camicia verde.
Nonostante, però, Maroni a Bergamo avesse assicurata al popolo leghista una grande scopata (solo nel senso di ramazzare via dalla Lega i malfattori ed i disonesti) sul palco di Verona al suo fianco c’è ancora Umberto Bossi.
Un Bossi, sempre meno lucido, che dai microfoni di Verona ha confermato che “quando c'eravamo noi i conti quadravano”, facendo riferimento chiaramente al benessere che regnava a casa sua e di cui godeva tutta la sua famiglia.
Da Maroni, invece, è arrivato l’ormai monocorde attacco al Governo Monti che affama i popoli del nord per completare la Salerno – Reggio Calabria, dimenticando, meschinello, che il Governo, di cui lui era ministro, si era impegnato ad ultimare i lavori dell’autostrada già nel 2006.
Il tratto più significativo delle parole di Maroni, però, sta nel rinnovato corteggiamento ad Alfano perché stacchi la spina al Governo Monti.
Come mai questo ritorno di fiamma dopo aver snobbato Alfano ed il PdL in occasione delle amministrative ?
Elementare, mio caro Watson !” risponderebbe Sherlock Holmes.
Dopo aver assistito alla disfatta della Lega proprio in quelle che erano state da sempre le sue roccaforti, dopo aver appreso dai sondaggi che, in caso di elezioni, la Lega non riuscirebbe neppure a superare la soglia di sbarramento del 5%, cosa resta da fare a Maroni ?
“Elementare !”. Aggrapparsi al PdL come alla ciambella di salvataggio che eviti a Maroni, prossimo segretario, di trovarsi a capo di un partito senza alcuna rappresentanza in Parlamento, e, ancora più grave, senza la provvidenza dei finanziamenti pubblici.
E Maroni non vuole che Umberto Bossi possa incazzarsi perché nelle casse della Lega non sia più disponibile la provvista di denaro pubblico con la quale spassarsela lui, il Trota e la sua famiglia ! 

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