Oggi, dando
un'occhiata ai giornali ho rilevata la casuale concomitanza di alcune notizie che mi
hanno regalato un amaro risolino di sconforto.
Da Nanterre,
capoluogo del dipartimento francese Hauts-de-Seine, arriva la notizia che il magistrato
del locale ufficio anticorruzione ha disposto lo stato di fermo per l’ex
Presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, accusato di “traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio”.
Sembra, infatti, che
Sarkozy, per ottenere informazioni riservate su una inchiesta che lo vedeva
coinvolto, avesse promesso ad un magistrato un incarico di prestigio.
Di fronte a questa
decisione del magistrato la posizione del governo francese è sintetizzata nelle
parole del portavoce, Stephane Le Foll, che ha dichiarato: “La giustizia deve andare fino in fondo perché Nicolas Sarkozy è un
cittadino uguale agli altri”.
Peraltro, non si ha
notizia che Sarkozy abbia inveito contro il magistrato, definendolo giacobino e
comunista, né che a qualche francese sia saltato in mente di gridare che l’ex
presidente sia vittima di una persecuzione giudiziaria.
Poche ore prima,
invece, un video, pubblicato sul sito di La Repubblica, confermava come, in
Italia, la giustizia non sia uguale per tutti.
Nel video, furtivamente
ripreso da un cronista nei locali della Sacra
Famiglia di Cesano Boscone, si intravede Berlusconi, con indosso un tipico camice
bianco, mentre presta i servizi sociali concessigli dal Tribunale di Sorveglianza
di Milano.
Può darsi che l’autore
del video abbia maliziosamente ripreso solo alcuni momenti delle irrisorie quattro
ore che Berlusconi, ogni settimana, deve trascorrere alla Sacra Famiglia.
Le immagini mostrano,
infatti, un Berlusconi che dapprima sorseggia una bevanda, seduto ad un
tavolino in compagnia di una infermiera, poi mentre accoglie alcune curiose che
si avvicinano a lui per omaggiarlo, ed infine allorché accostatosi ad un
distributore automatico di bevande chiacchiera con alcune persone.
Dei presunti momenti
relazionali con gli anziani, malati di alzheimer, nel video non c’è traccia.
Ora, come Sarkozy
anche Berlusconi è un ex, per la precisione un ex premier.
A differenza, però, dell’ex
Presidente della Repubblica Francese, in stato di fermo solo perché indagato, l’ex
premier Berlusconi, nonostante sia colpito da condanna definitiva a quattro
anni, non ha mai vista pregiudicata, neppure per qualche ora, la sua stramba libertà
da pregiudicato.
Non solo, ma la
farsa dell’affidamento ai servizi sociali, proprio nelle ultime ore, si è
arricchita di un nuova pièce teatrale.
Infatti, convocato
dal Giudice di Sorveglianza di Milano, che lo ha ammonito per aver denigrata,
ancora una volta, la magistratura, nel corso della sua testimonianza presso il
Tribunale di Napoli, Berlusconi se l’è cavata con un puerile e goffo “prometto, lo giuro non lo farò più” !
Questa già avvilente
giornata, però, non poteva concludersi senza apprendere che la Commissione
Affari Costituzionali del Senato ha votata, a maggioranza, l’immunità
parlamentare, tout court, anche per gli amministratori locali che saranno
chiamati ad occupare il nuovo Senato, ora in gestazione.
Ennesima conferma
che, per volontà della nostra classe politica, in Italia la legge non potrà mai
essere uguale per tutti.
Che dire ? Alla
vergogna non c’è mai fine !
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