Nella sua opera teatrale “Caesar and Cleopatra” Bernard Shaw asseriva: “quando uno stupido fa qualcosa di cui si vergogna, dice sempre che è il suo dovere”.
Sono trascorsi 120 anni, da quando Shaw scriveva queste parole, ed ieri i parlamentari di PD e Scelta Civica si sono macchiati del vergognoso voto a favore della richiesta di sospensione dei lavori presentata dal PdL.
Si saranno convinti di averlo fatto per dovere?
Ma per quale dovere?
Più semplicemente, PD e Scelta Civica, incuranti del buon senso istituzionale, di fatto hanno avallato, con il loro voto, lo scriteriato intento del PdL di strumentalizzare due istituzioni, Camera e Senato, per contrapporle ad altre istituzioni, quelle giudiziarie.
Una sceneggiata vergognosa ed irresponsabile non solo per l’implicito significato di conflittualità tra istituzioni dello Stato, ma soprattutto per aver sottomesso il Parlamento, ancora una volta, agli interessi personali di un solo individuo.
Né può essere tollerabile come scusante quella di aver persuaso, comunque, il PdL a ridurre da tre giorni ad uno solo la sospensione dei lavori parlamentari.
Mi si obietterà: ma se PD e Scelta Civica non avessero votata la richiesta di sospensione del PdL sarebbe stata a rischio la tenuta stessa del Governo Letta.
Ed allora? A quanti altri gesti irresponsabili e vergognosi si piegheranno PD e Scelta Civica perché il governo rimanga in sella?
@ @ @
La vergogna, però, ieri era nell’aria.
Nel question time alla Camera, Letta ha risposto, non senza imbarazzo, sul misterioso e sospetto rimpatrio in Kazakistan della moglie e della figlioletta, di 6 anni, dell’uomo d’affari Mukhtar Ablyazov, oppositore del governo kazako.
Letta ha dovuto ammettere che ci sono ombre da dissipare sull’azione di agenti e funzionari della Digos, in borghese, che avrebbero fermate e trasferite, la moglie e la figlioletta di Ablyazov, in un centro di identificazione e di espulsione nella notte tra il 28 ed il 29 maggio.
È inspiegabile come mai moglie e figlia di Ablyazov, dopo soli due giorni, siano state espulse ed imbarcate su un aereo privato, noleggiato dal governo kazako, con destinazione la capitale Astana.
La vicenda, rivelata per prima dalla stampa anglosassone, è giunta a conoscenza dell’opinione pubblica italiana per un’intervista rilasciata da Ablyazov a La Stampa.
Il ministro degli esteri, Emma Bonino, ha definito il caso “una figura miserabile per l’Italia”, mentre il ministro dell’interno e vicepremier, Angelino Alfano, non ha ancora risposto alle delucidazioni che gli sono state richieste da Enrico Letta.
Sarà forse solo un caso che Alfano non risponda, intanto, però, la stampa inglese, senza troppi sottintesi, tende a collegare questa inquietante vicenda con l’amicizia personale di Berlusconi con l’ex leader kazako Nazarbaev, del quale Ablyazov è stato ed è tenace oppositore .
Nessun commento:
Posta un commento