A proposito di "imbarbarimento
della vita politica", denunciato giorni fa da Giorgio Napolitano,
vorrei iniziare questo post gridando, con quanto fiato ho in gola, VERGOGNA in
faccia a quei parlamentari che ieri notte, nel corso della seduta maratona alla Camera, hanno deriso il deputato di M5S, Matteo
Dall'Osso che, durante il suo intervento si è impappinato nel leggere alcuni
passaggi.
Vergognoso ed ignobile il comportamento dei parlamentari
che hanno dileggiato, per quei momenti di défaillance, il loro collega malato
di sclerosi multipla.
Anche se, in seguito, alcuni di loro si sono ravveduti e
scusati con Dall'Osso, l'aula parlamentare è stata ancora una volta oltraggiata
da atteggiamenti inqualificabili.
Personalmente me ne infischio di conoscere a quale forza
politica appartenessero questi spregevoli rappresentanti del popolo italiano.
Per me sono individui rozzi ed insensibili che
meriterebbero quanto meno di essere radiati da ogni sede istituzionale.
@ @ @
Voltiamo questa indegna pagina di vita parlamentare, e
dedichiamoci alle fandonie che si continuano a raccontare sull'IMU, un tema sul
quale il Governo Letta è impantanato da mesi.
In realtà, è Renato Brunetta a condurre la crociata,
favoleggiando che la cancellazione dell'IMU sarebbe fondamentale per il
rilancio dei consumi e, quindi, per il superamento della crisi economica.
Non sono un cattedratico di economia e finanza, per cui
non posso competere con l'esimio professor Brunetta, ma da normale cittadino,
dotato di medie capacità intellettive, riesco a leggere ed interpretare dati ed
indicatori che chiunque, anche Brunetta, può rilevare dal sito ISTAT.
Ho imparato la lezione dalla "massaia di
Voghera", l'archetipo del cittadino comune, citato a ogni piè sospinto dai
soloni del marketing.
Or dunque, l'ISTAT indica in circa 17,8 milioni i
contribuenti che nel 2012 hanno pagata l'IMU, sull'abitazione principale,
facendo confluire, nelle casse dello Stato, 4 miliardi di euro, comprensivi delle
manovre comunali.
Fin qui nulla di particolarmente nuovo.
Se però, ci soffermiamo sui dati ISTAT che prendono in
esame i versamenti IMU in funzione dell'ammontare degli importi versati, ecco
che la correlazione tra cancellazione dell'IMU, sull'abitazione principale, e
ripresa dei consumi, cioè la favola che il "puffo economicus"
continua a propinarci, vacilla fino ad apparire ridicola.
Difatti, secondo l'ISTAT sarebbero 3,2 milioni i
contribuenti che hanno pagato meno di €
50, altri 3,2 milioni i
contribuenti che hanno corrisposto tra € 50 e € 100, ulteriori 2,6 milioni con
versamenti tra € 100 ed € 150, ed infine 4,6 milioni che hanno pagato tra € 150 e € 300.
Supportato da una piccola calcolatrice ho calcolato che
sarebbero ben 13,6 milioni su 17,8, i contribuenti che, con la cancellazione
dell'IMU, risparmierebbero meno di € 300.
Forse pecco di fantasia ma trovo strampalato immaginare come
13,6 milioni di nuclei familiari, per il solo fatto di aver risparmiati gruzzoletti
così esigui, possano precipitarsi in negozi e supermercati per gasare i loro
acquisti e diventare artefici del "brunettiano" rilancio dei consumi.
Già, mi si potrà obiettare, ma c'è anche chi
risparmierebbe di più, e potrebbero essere proprio loro ad affollare negozi e
supermercati.
Touchè !
Riprendo, perciò, la posizione di "in guardia"
e ricomincio a navigare nel sito ISTAT.
Clic dopo clic finisco per imbattermi nella suddivisione
dei versamenti IMU per classi di reddito dei contribuenti.
Scopro, così, che, tra i contribuenti che hanno pagata
l'IMU, solo 570.000 soggetti nel 2012 avevano un reddito "dichiarato"
superiore a € 75.000 !
Penso: almeno loro saranno stati così vessati dall'IMU da
poter trarre vantaggi enormi, dalla sua cancellazione.
Invece no !
Questi 570.000 contribuenti hanno pagato, sull'abitazione
principale, importi medi compresi tra € 455 ed € 629 !
A questo punto mi chiedo: è credibile che soggetti con un
reddito "dichiarato" superiore a €
75.000 siano stati costretti a modificare
e frenare i loro consumi solo per aver pagata l'IMU ?
Evidentemente no !
Quindi è una balla colossale sbraitare ai quattro venti
che cancellando l'IMU si rilancino i consumi.
Sarebbe più sensato pensare di rilanciare i consumi
utilizzando i 4 miliardi dell'IMU per ridurre il carico fiscale sulle buste
paga di operai, impiegati e sulle pensioni da fame.
Sull'IMU, però, è in corso una meschina speculazione del
PdL e, purtroppo, Enrico Letta, ostaggio da mesi della brigata berlusconiana, non
sa che pesci pigliare.
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