domenica 9 settembre 2012

D'Alema, uno dei fossili PD, a difesa del suo posto fisso


Se in Italia non ci fossero problemi più gravi e preoccupanti con i quali fare i conti, probabilmente sulle prime pagine di tutti i quotidiani, o come notizia clou dei TG, ci ritroveremmo gli sproloqui di Massimo d'Alema.
"Baffino" o "Baffo di ferro", questi i nomignoli con i quali D'Alema è comunemente soprannominato nei "salotti bene" e nelle aule parlamentari, è uno dei tanti "fossili" del PD nei confronti dei quali quel birichino di Matteo Renzi vorrebbe mettere in atto la rottamazione.
A pensarci bene, per uno come "Baffino", che ha navigato con alterne fortune in Parlamento per ben 35 anni, sarebbe il caso di farsi da parte e lasciare lo scranno a qualche giovane voglioso di rinnovamento e senza scheletri nell'armadio.
Già, perché un giorno o l'altro, "Baffino" dovrà spiegare ai suoi figli, ed anche agli italiani, cosa lo spinse a favorire Berlusconi boicottando l'approvazione di quella legge sulle frequenze televisive che avrebbe costretta Mediaset a cedere "Rete 4", oppure ad assecondare sempre Berlusconi rinviando le norme sul conflitto d'interessi, od a far bombardare dagli aerei italiani il Kosovo, per non parlare poi di finanziamenti illeciti, "affittopoli", scalata alla BNL.
Orbene, Massimo D'Alema ha incominciato a preoccuparsi seriamente per il futuro suo e di molti suoi compagnucci "rottamandi", quando nei giorni scorsi Piepoli ha divulgato che, in base al sondaggio condotto dal suo istituto sul possibile esito delle primarie PD, Renzi risulterebbe nettamente in vantaggio su Bersani (risultati che lo stesso Piepoli commenta oggi in una intervista a CDWNews).
Angosciato dall'idea di dover lasciare, dopo 35 anni, la confortevole poltrona parlamentare, 48 ore fa "Baffino" ha rilasciata una intervista al Corsera con la quale si è profuso nel demonizzare Renzi, arrivando perfino ad accusarlo di fare il gioco della destra per impedire al PD di governare il Paese.  
Ma il massimo del ridicolo "Baffino" lo ha raggiunto quando ha affermato che Renzi non sarebbe in grado di confrontarsi e dialogare con i premier degli altri paesi, e cita ad esempio Angela Merkel.
Ora non mi è ancora chiaro se sia più ridicola questa affermazione oppure il fatto che D'Alema abbia pensato che Pier Luigi Bersani possa essere, invece, un credibile protagonista di meeting e dibattiti a livello internazionale.
Morale : fino a quando nelle segreterie dei partiti (tutti !) le leve di comando saranno nelle mani di "fossili" come Massimo D'Alema, quale possibilità avrà la politica italiana di rinnovarsi ?

2 commenti:

umberto marielli ha detto...

Buona Sera Alex,
Il punto è che l’attuale politica ha un unico scopo, quello di far dimenticare colpe
e responsabilità e purtroppo, recitano sul palcoscenico mediatico come se ci fossero
appena saliti.
L’importante è che si dimentichi l’offerta precedente (truffaldina) e si accetti l’offerta
nuova, anche se proveniente dagli stessi.
L'elettore non deve ricordare, ma considerare nuova la politica e nuovi i politici
che fanno questo mestiere da trent’anni (senza, purtroppo, pagare pegno).
Umberto Marielli

Alex di Monterosso ha detto...

Ciao Umberto !
Condivido la tua analisi e mi auguro solo che siano sempre più gli elettori che prima di dare il loro voto si guardino indietro e cerchino di ricordare quante buggerature hanno prese e da chi.
Purtroppo non riesco a vedere altra strada per mandare a casa questi fossili che hanno messe radici in Parlamento truffando per anni gli italiani.
Buona serata Umberto ed a presto !