giovedì 13 settembre 2012

Un calvario per Pier Luigi Bersani !


Essere ospite, ieri sera, di "8 e mezzo" su LA7, dove ha dovuto misurarsi con le domande rivoltegli da Lilli Gruber e da Stefano Feltri, giornalista di "Il Fatto Quotidiano", per Pierluigi Bersani è stato un autentico calvario.
Nonostante l'impegno da lui prodigato nel tentativo di tenere testa alle domande che gli erano poste, sul viso di entrambi gli intervistatori si poteva leggere l'insoddisfazione per l'ambiguità e la nebulosità delle risposte.
Le sofferenze di Bersani sono apparse manifeste soprattutto su temi scottanti come le primarie, il rinnovamento della classe dirigente, la scelta delle candidature, le possibili coalizioni elettorali.
Parlando delle primarie, ad esempio,  che come ha ribadito più volte saranno di coalizione e non del PD, Bersani ha data l'impressione di considerarle solo una inutile, anche se costosa, esercitazione per gettare un po' di fumo negli occhi degli elettori.
Infatti è apparso chiaro, dalle sue parole, che in ogni caso chiunque le vinca ai vertici del PD non cambierà nulla !
A maggior ragione le primarie risulterebbero ancora più inutili qualora il Parlamento non approvasse una nuova legge elettorale di tipo maggioritario.
Non solo, ma il risultato delle primarie, a detta di Bersani, non inciderebbe neppure sulle candidature alle prossime elezioni, perché la selezione e scelta toccherebbe sempre e solo alla segreteria del PD.
Questo significherebbe, in altre parole, che se il Parlamento approvasse una nuova legge elettorale di tipo maggioritario, e vincitore delle primarie fosse, buttando là un nome a caso, Matteo Renzi, il candidato premier dovrebbe fare assegnamento, per governare, su deputati e senatori scelti non da lui ma dalla segreteria del PD. Un gran bel casino !
(Ma a Renzi, che oggi parte per il suo tour con il camper, qualcuno queste cose gliele ha spiegate bene ?)
Quando poi Lilli Gruber ha introdotto il tema del rinnovamento della classe dirigente, Bersani è riuscito a tirar fuori risposte così fasulle e grossolane da risultare sgradevolmente penoso.
Fingendo di ignorare che, nonostante il limite di 3 mandati fissato dallo statuto, attualmente il PD ha in Parlamento ben 43 deputati e 35 senatori, con anzianità media di occupazione delle poltrone superiore a 25 anni, Bersani, è ricorso ad una deplorevole caduta di stile citando come esempio Cicchitto, il che ha provocata l'immediata reazione di Lilli Gruber che lo ha invitato a guardare in casa sua.
A quel punto, non sapendo cosa altro dire Bersani si è aggrappato al "rispetto" che si dovrebbe avere per coloro che, in Parlamento da decenni, hanno portata l'Italia in Europa.
Semplicemente disgustoso!!!
Sul tema del rinnovamento della classe dirigente, però, Bersani ha tentato un colpo di reni e, per dar prova del profondo rinnovamento avviato nella classe dirigente del partito, ha invitato Gruber e Feltri ad andare in Toscana dove i segretari delle sezioni PD hanno una età compresa tra i 30 ed i 40 anni.
Di fronte a questa inquietante affermazione sorge il dubbio: ma Bersani c'è o ci fa ?
Ma chi crede di prendere per i fondelli lo sconcertante Bersani fingendo di non capire che a decidere i destini degli italiani non sono i segretari delle sezioni ma quei fossili che occupano il Parlamento da decenni ?
Non potevano mancare, ovviamente, domande sulla coalizione con SEL e su come questa sia conciliabile, ad esempio, con i referendum che Vendola, insieme a Di Pietro, ha proposto per abolire parti di una legge che il PD ha approvata.
Qui le imbarazzanti risposte di Bersani hanno toccato l'apice della ridicolaggine.
Secondo il segretario del PD, infatti, i partiti della colazione sottoscriveranno un patto in base al quale, in caso di divergenze di vedute, ci si riunirà per trovare una soluzione comune.
Possibile che a Bersani il fallimento di "L'Ulivo" e dei governi Prodi non abbia insegnato proprio nulla ?

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