giovedì 6 settembre 2012

La barca Italia affonda ma dov'è il lupo di mare ?


Immagino i momenti in cui una barca fosse prossima ad affondare imbarcando acqua a causa di una falla apertasi dopo l'urto con uno scoglio (NDR: nessun riferimento a Costa Concordia ed al sedicente comandante Schettino).
Immagino quali potrebbero essere i comportamenti di un equipaggio composto da "marinai della domenica", in un frangente così angoscioso.
Non riesco proprio a pensare che possano discorrere di filosofia, od indugiare ad ammirare la trasparenza dell'acqua, oppure a ripensare alla succulenta cena della sera precedente a base di pesce.
Immagino, invece, che se tra i malcapitati ce ne fosse uno un po' più esperto, prenderebbe il controllo della situazione e con poche ma risolute parole stabilirebbe cosa fare.
Sopraffatti dal terrore dell'acqua, ormai padrona della barca, i compagni di sventura eseguirebbero le indicazioni, di buona lena e senza fiatare.     
Ebbene, nel novembre 2011 la barca Italia era molto prossima ad affondare e l'equipaggio si era dimostrato incapace di gestire una situazione tanto drammatica.
Occorreva ingaggiare un vero lupo di mare, capace, determinato, energico, autorevole, ma soprattutto con attitudine al comando e con la grinta indispensabile per imporsi all'equipaggio.
A bordo, invece, è stato chiamato un professore, sicuramente colto e saggio, ma assolutamente privo di grinta ed attitudine al comando.
Così la barca ha continuato ad essere ghermita sempre più dai marosi della crisi, mentre il professore (Mario Monti) e l'equipaggio (politici e parti sociali) erano occupati in incontri e riunioni, patteggiando sul da farsi, perdendosi nelle quisquilie, disquisendo sul sesso degli angeli, e così via.
Fiumi in piena di "bla bla bla", ma un deserto infinito di realismo.
Eppure ci sarebbero state cose concrete da fare, con urgenza, per mettere qualche prima rappezzatura agli squarci.
Purtroppo, dopo dieci mesi, può anche darsi che i conti dello Stato siano sotto controllo, ma sicuramente la situazione sociale è diventata sempre più drammatica e, quel che è grave, non si intravede dove finisce il precipizio.
La disoccupazione ha raggiunti livelli intollerabili, il sistema fiscale drenando ogni risorsa disponibile ha strangolati i consumi, su ogni litro di benzina le accise e l'IVA gravano per oltre un euro, l'inflazione ha ripreso a salire, la povertà dilaga... mentre da mesi si continua a blaterare di sviluppo e crescita.
L'ultima barzelletta, ascoltata ieri, è che la fine della crisi sarebbe dietro l'angolo... senza dire però quanto lontano sia questo angolo magico !
E nel frattempo l'equipaggio della barca che affonda cosa fa ?
I partiti, tormentati ed allarmati dalle loro beghe interne, non hanno voglia e tempo per preoccuparsi dell'Italia e degli italiani.
La Confindustria, indossati i panni di Cassandra, semina pessimismo ai quattro venti e, nel frattempo, reclama ancora soldi dallo Stato.
Il Sindacato pensa ad organizzare uno sciopero generale.
Negli italiani si va affermando sempre più il timore che anche le zattere di salvataggio siano ormai fuori uso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io non vedo il prof colto e saggio.
e semmai lo fosse, non al servizio degli italiani.
egli sa' benissimo dove portarci.... a morire.

OBBEDISCO ! (disse giuseppe)