Bisogna riconoscere che gli italiani stanno offrendo una prova di pazienza e sopportazione che supera ogni immaginabile limite.
Dopo i dati sulla disoccupazione, diffusi in questi giorni da ISTAT, ieri il ministro Zanonato, intervenendo all’assemblea dell’Ania, ha dichiarato: “siamo impegnati in una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia”.
Quindi, se ho ben capito, Zanonato non ha parlato di rilancio dell’economia, senza il quale non esiste alcuna prospettiva occupazionale, ma di speranza, parola che, nella lingua italiana, equivarrebbe solo ad augurarsi che il Paese ce la faccia ad uscire dalla crisi che lo angustia ormai da diversi anni.
Chissà perché, ma le parole di Zanonato mi hanno fatto venire in mente i versi di un brano del gruppo musicale “Linea 77”: “La speranza è una trappola, la pillola magica, la medicina segreta di tutti i governi per tenerci zitti e calmi”!
Intanto, mentre Zanonato ci invitava a sperare, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, si diceva pessimista non riuscendo a vedere neppure un filo di luce in fondo al tunnel, in contrasto con il ministro Saccomanni, che, invece, intravede un secondo trimestre “prodromico ad un consolidamento della ripresa”,.
Insomma, conviviamo con una congiuntura da tregenda e siamo impotenti di fronte alla vacuità della classe politica.
Una classe politica, senza distinzione di parte, che non ha neppure il buon gusto di rinunciare ai consueti giochetti per la spartizione di poltrone, nonostante la gravità del momento.
Ieri, ad esempio, alla Camera era all’ordine del giorno l’elezione di un vicepresidente in sostituzione di Maurizio Lupi che ha lasciato l’incarico dopo essere stato nominato ministro.
Il PdL, appellandosi ad una presunta prassi di “predestinazione” delle cariche, si è barricato a sostegno della candidatura di Daniela Santanchè, addirittura disconoscendo al Parlamento la possibilità di proporre e votare candidature alternative.
Di fronte, però, alla realistica eventualità che Santanchè, la barricadiera, non ce la facesse ad essere eletta, sono iniziati tra i gruppi parlamentari i soliti armeggi per verificare chi avrebbe votato chi.
Nel frattempo, nell’attesa che i quattro o cinque capigruppo si mettessero d’accordo sul da farsi, centinaia di parlamentari, lautamente stipendiati a spese dei contribuenti, oziavano tra buvette e transatlantico, .
Le ore sono trascorse invano perché neppure l’attesa conferenza dei capigruppo è riuscita a trovare un accordo, così, alla fine, con il voto dell’aula per alzata di mano è stato deciso di rinviare l’elezione del vicepresidente.
Di cosa possiamo meravigliarci?
Questa è solo una delle molte disgustose performance che i politici sanno proporre a noi elettori.
Ciò nonostante, indugerei con qualche parola di commento.
L’ostinazione con cui il PdL insiste sulla candidatura di Santanchè, rivela il chiaro disegno di sfidare i partner della maggioranza, facendo ingoiare loro un boccone indigesto per non creare difficoltà al governo.
In effetti, la barricadiera Santanchè è il soggetto meno indicato per ricoprire non solo la vicepresidenza della Camera, ma un qualsiasi ruolo istituzionale.
Non solo perché ha l’incivile e volgare usanza, appena può, di mostrare il dito medio, ma soprattutto perché, senza soluzione di continuità, vomita villanie contro il governo, i magistrati e chiunque non la pensi come lei, aggredendoli ed insultandoli senza ritegno.
Anche lunedì, in occasione del sitin organizzato ad Arcore, è salita lei sul palchetto improvvisato per aizzare, contro i magistrati, i pochi dimostranti presenti.
Pretendere, perciò, che PD e Scelta Civica diano il loro sostegno all’elezione di siffatto esemplare alla vicepresidenza della Camera, non può essere che una sordida provocazione ordita dai falchi del PdL.
Difatti, se PD e Scelta Civica dovessero appoggiare l’elezione della barricadiera, non resterebbe loro che cospargersi il capo di cenere ed implorare il perdono dei loro elettori.
2 commenti:
....inoltre la Santanchè non avrebbe neanche il curriculum giusto (rispetto alla Boldrini) per occupare un tale incarico ... stiamo non solo toccando il fondo ma anche stiamo annaspando su di esso.
Non c'è da stupirsi ... quando stai precipitando è difficile fermarsi ed invertire la rotta se non c'è qualcuno che ti afferra al volo e ti salva !
Il problema è che non si vede all'orizzonte nessuno in grado di afferrarti per impedire che ti vada a sfracellare !
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