Che cosa ci si poteva attendere da esponenti di una politica
vecchia e paludosa, sennonché producessero moltissimo fumo senza neppure una
parvenza di arrosto ?
Questa è la desolante conclusione alla quale gli elettori di centrosinistra,
che non abbiano già consegnato il loro cervello all’ammasso, possono giungere dopo
aver letta l’impalpabile e nebulosa “carta
d’intenti” sottoscritta da PD, SEL e PSI.
D’altra parte non era difficile prevedere che una
coalizione così scombinata, ed ideologicamente inconciliabile, potesse partorire
solo il “vuoto politico”.
Una “carta
d’intenti” così inconsistente, nei suoi contenuti fumosi e demagogici, da
far sorgere perfino il dubbio che sia stata redatta dagli stessi copywriter
che, per vent’anni, hanno riempiti di panzane i programmi elettorali di
Berlusconi.
Un libro delle illusioni, scritto da qualcuno che, non
solo finge di ignorare la difficile realtà del nostro Paese, ma che non tiene
conto delle palesi antinomie, ideologiche e culturali, che farebbero a cazzotti
nel momento stesso in cui la scombinata
coalizione fosse chiamata a dettagliare contenuti, definire priorità, stabilire
modalità e tempi di attuazione, degli
“intenti della carta”.
Sarebbe troppo facile individuare, fin d’ora, chi sarebbero
i protagonisti di lotte intestine così aspre da rendere inattuabili gli “intenti”.
Ecco perché questa “carta
d’intenti” rappresenta l’ennesimo tentativo della vecchia ed infida
politica per prendersi ancora una volta gioco degli italiani.
E, con queste premesse l’elettore dovrebbe anche darsi la
pena di partecipare alle “primarie”
accettando le regole imposte da Bersani ?
“Suvvia, ragassi ma non
schersiamo!” si potrebbe dire scopiazzando
la dizione bersaniana.
Ha più di una valida ragione, infatti, l’elettore (del centrosinistra) per astenersi dalle
“primarie” in programma per domenica
25 novembre 2012.
1.
La convinzione
che la disomogeneità, culturale ed ideologica, dei soggetti che partecipano a
questa coalizione, sarebbe causa di contrasti così aspri da impedire l’azione
di un eventuale governo di centrosinistra.
2.
Il rifiuto a
sottoscrivere, come atto di fede, una “carta
d’intenti”, vaga, priva di programmi, senza priorità ed incapace di
indicare dove si troveranno le risorse necessarie.
3.
L’indisponibilità
ad inserire il proprio nome e cognome nel ”Albo
delle elettrici e degli elettori” del centrosinistra che, una volta reso
pubblico, violerebbe il diritto alla “segretezza
del voto” sancito dall’art. 48, comma 2, della Costituzione.
Non sarebbe stato meno ipocrita circoscrivere la possibilità di
partecipare alle primarie solo a chi esibisca la sua tessera di iscrizione a
PD, SEL e PSI ?
Nessun commento:
Posta un commento