La liturgia degli enfatici commenti, dopo una tornata
elettorale, da parte delle segreterie dei partiti, non può sorprendere !
Sorprende, invece, che nessun commentatore politico abbia
rilevato come i partiti tradizionali siano usciti tutti, con le ossa rotte, dalle
elezioni regionali in Sicilia.
Una disfatta che non è solo conseguenza del disgusto, e
forse del rancore, sempre più manifesto, verso il riprovevole modo di interpretare
la politica, da parte dei partiti tradizionali, che ha indotto oltre un
siciliano su due a disertare le urne, ma soprattutto, del vero inimmaginabile successo
che ha premiato il M5S che è assurto a primo partito della trinacria, facendo della
contrapposizione al sistema partitico la propria bandiera.
Nondimeno, ascoltando le incredibili dichiarazioni
rilasciate, in queste ore, da Alfano, Bersani e Casini, a commento dei risultati
elettorali, si avverte quanto sia predominante l’ottusità che impedisce loro di
prendere atto della realtà.
Se avessero avuto, infatti, il buon senso di valutare i
risultati, con la dovuta obiettività, non avrebbero pronunciate parole così grottesche.
Bersani ha ardito definire nientemeno che “storico” il successo del PD!
Ma di quale successo parla ?
Bersani li avrà letti e capiti i numeri del presunto successo
?
Già, i numeri !
La realtà dei numeri dimostra che i risultati ottenuti da
PdL, PD ed UDC, si rivelano disastrosi se confrontati con i risultati delle
elezioni regionali siciliane del 2008.
Qualche esempio:
1.
Il maggiore astensionismo,
registrato nel 2012, si è tradotto, di fatto, in soli 895.000 votanti in meno, rispetto
alle regionali 2008.
2.
Il PdL che, nel 2008, aveva conquistati 900.000
voti, nel 2012 ne ha ottenuti 261.000 (639.000 voti in meno = -71%).
3.
Il PD che, nel 2008, aveva conquistati
505.000 voti, nel 2012 ne ha ottenuti 271.000 (234.000 voti in meno = - 46%).
4.
L’UDC che, nel 2008, aveva conquistati
337.000 voti, nel 2012 ne ha ottenuti 218.000 (119.000 voti in meno = - 35%).
5.
Il M5S che, nel 2008, aveva ottenuti
46.000 voti, nel 2012 ne ha conquistati 368.000 (+ 322.000 !!!).
Anche il più sprovveduto commentatore politico, osservando
questi semplici numeri, potrebbe rendersi conto che:
a.
la debacle dei
partiti tradizionali non è imputabile, semplicisticamente, al maggiore
astensionismo;
b.
i partiti
tradizionali hanno ceduta, chi più e chi meno, parte dei loro voti al M5S;
c.
almeno il 50%
dei voti conquistati dal M5S è presumibile che provenga da elettori che nel
2008 avevano votato per i partiti tradizionali.
Perciò, mi sfugge davvero per che cosa abbiano da rallegrarsi, in queste
ore, le segreterie dei partiti.
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