Giovedì scorso, 27 settembre, alle Scuderie del Quirinale
è stata inaugurata la mostra “Vermeer –
Il Secolo d’oro dell’arte olandese”.
Si tratta della prima mostra, in Italia, delle opere di
Johannes Vermeer, straordinario pittore olandese del XVII secolo.
La mostra, in questi primi giorni, sta riscuotendo un
successo superiore alle più rosee previsioni, con l’affluenza giornaliera di migliaia
di visitatori.
Ieri mattina, domenica, la fila dei visitatori, in attesa
di acquistare il biglietto d’ingresso, era più folta del solito.
In fila, tra le numerose persone, c’era anche una signora
che, di certo, avrebbe potuto evitare di attendere il suo turno per procurarsi
il biglietto per l’accesso alla mostra.
Questa Signora era Donna Clio, la consorte di Giorgio
Napolitano, il Presidente della Repubblica.
Giunta quasi nei pressi della biglietteria, Donna Clio è
stata riconosciuta dal personale di servizio che ha provato a persuaderla ad
uscire dalla fila e visitare la mostra.
Non c’è stato nulla da fare, Donna Clio ha atteso il suo
turno ed ha voluto pagare il biglietto d’ingresso come tutti gli altri.
Leggendo questa notizia ho dovuto darmi dei pizzicotti sulle guance per
capacitarmi di essere sveglio e di non sognare.
Mi sono venuti in mente, in quel momento, i tanti
politici, o sedicenti tali, che ricorrono al “lei non sa chi sono io” ogniqualvolta, con arroganza, pretendono
di prevaricare una qualche situazione.
Come ho ripensato alle molte auto blu con lampeggiante che
sfrecciano sulle autostrade, ignorando bellamente il codice della strada, o che
viaggiano contro mano, nelle città, per superare le code del traffico.
Come non essere grato, perciò, a Donna Clio che, con la sua signorilità e
discrezione, mi ha fatto dimenticare, per qualche ora, le troppe villanie e l’insopportabile
malcostume che, ogni giorno, dobbiamo sopportare dai politici e dai loro
familiari ed amici.
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