Certamente, Matteo Renzi, come si
direbbe a Milano ha fatto “il ganassa”,
affermando che con lui il PD sarebbe al 40% mentre, con Bersani, non potrebbe andare oltre
il 25%.
Una smargiassata puerile e campata in aria,
che il “rottamatore” fiorentino
non è stato in grado di suffragare, neppure con un sondaggino fatto tra amici.
Messa da parte la spacconata di Renzi, però, i sondaggi,
diffusi in queste ultimi giorni, suggeriscono qualche riflessione.
Anche se mancano ancora 5 o 6 mesi alla “chiamata alle urne” degli italiani, e
le nebbie avvolgono, a tutt'oggi, molti partiti, tuttavia si confermano alcuni
elementi significativi.
Ad esempio, il peso attribuito agli astensionisti ed agli indecisi
continua a mantenersi intorno al 50%, ridimensionando così, di fatto, il significato delle performance delle formazioni politiche, riconosciute loro solo da metà dell'elettorato.
Il successo del M5S, accreditato oramai come secondo
partito con il 16%, conferma che Grillo ha fatto il pieno di tutti i voti
di protesta, provenienti dalle aree politiche di ogni colore, perché
schifati dall’indecente spettacolo che la classe politica si affanna di
offrire, giorno dopo giorno.
Tuttavia, il crescente successo ottenuto, fin qui, dal “grillismo”, sembra non aver
intaccato il valore costante, del più o meno 50%, che i sondaggisti, da tempo, attribuiscono
all’area degli astensionisti e degli indecisi.
È un dato, questo, che potrebbe voler dire, ad esempio, che
molti elettori moderati abbiano scelto di posteggiarsi, in stand-by, nel box
dell’astensionismo, in attesa di conoscere programmi ed alleanze.
Se, il giorno delle elezioni, questa ipotesi si
dimostrasse fondata, i voti moderati, usciti dal garage, potrebbero sconvolgere
del tutto ciò che indicano i sondaggi di questi giorni.
Infatti, ad esempio:
1.
i movimenti di
centrodestra, potrebbero riprendere fiato e recuperare influenza nel panorama
politico;
2.
il movimento M5S,
potrebbe uscirne ridimensionato, assestandosi comunque su un apprezzabile
9/11%;
3.
il PD, infine, potrebbe
pagare a caro prezzo l'abbraccio troppo frettoloso con la sinistra
radicale di Vendola.
Certo, è solo un’ipotesi di fantapolitica, però non è neppure
credibile che il 50% degli elettori italiani possa decidere di stare alla
finestra e non partecipare con il proprio voto alla scelta del nuovo governo.
Non resta, perciò, che far trascorrere i giorni seguendo, con curiosità,
le metamorfosi, ammesso che si verifichino, nello scenario politico.
Nessun commento:
Posta un commento