Buongiorno Bersani !
Quando ero giovane, parliamo di moltissimi lustri fa, calcavo le rosse piste
di atletica, come fondista, ed il mio allenatore, buonanima, mi copriva di improperi
asserendo che quando ero davanti mi rilassavo troppo, concedendo così, agli
altri, la possibilità di rinvenire.
Immagino che, se fosse ancora vivo, la stessa critica la muoverebbe anche
a lei.
Fino a poche settimane fa lei era così sicuro di accomodarsi sulla
poltrona di Palazzo Chigi, da guardare tutti con sufficienza, compiacendosi per
aver vinte le primarie, e certo di essere ad un passo dall’agguantare un altro facile
successo, quello elettorale.
Secondo me, signor Bersani, in quei giorni lei stava commettendo un errore
di valutazione imperdonabile.
Lei si compiaceva di aver vinte le primarie, facendo finta di non vedere
che le primarie, di fatto, erano state taroccate dalla sclerotizzata nomenklatura
del PD, terrificata dallo spettro della rottamazione.
Posso sbagliarmi, credo però che senza i catenacci e gli ostacoli, sparsi
qua e là dalla nomenklatura, il vincitore delle primarie sarebbe stato Renzi, perché
rappresentava quel “soffio di cambiamento” che i simpatizzanti del PD si attendevano.
Comunque, ormai la frittata era fatta e non serviva a nulla rimuginare su
quello che sarebbe accaduto se avesse prevalso Renzi.
Lei, però, per settimane si è crogiolato sul successo ed ha continuato a dormire
sugli allori sicuro, con presunzione, di poter gestire, ogni situazione.
Così ha sottovalutata la salita in politica di Monti, la ridiscesa in
campo di Berlusconi e la crescente aggressività di Beppe Grillo.
Nel giro di qualche settimana, mentre lei si dedicava a favoleggiare di
possibili alleanze postelettorali, i sondaggisti la mettevano in guardia sul vantaggio
della sua coalizione che andava riducendosi a vista d’occhio.
Scossosi, finalmente, dal torpore ha però incominciato a sragionare chiedendo
una mano a Renzi, dopo averlo ignorato a lungo, chiedendo ad Ingroia la
desistenza, ipotizzando di poter usare come stampella Monti, tirando fendenti a
destra e manca.
Con franchezza, mi sembra che lei abbia poche idee ma confuse.
Non mi riferisco tanto alla sua vocazione a fare lo smacchiatore di giaguari,
quanto piuttosto alla spocchia con cui lei s’illude di poter essere il vigile
urbano per regolare il traffico tra Vendola e Monti.
Forse lei non ha ancora valutato a fondo né gli obiettivi che si pone il
movimento Scelta Civica né il pensiero autentico di Mario Monti.
Gli obiettivi fondamentali, che penso di aver colti nell’Agenda Monti, sono
quelli di favorire il rinnovamento del Paese sul piano politico ed etico, dedicando
speciale attenzione a scelte che aiutino lo sviluppo, stimolino l’occupazione
femminile e giovanile, eliminino gli sprechi per ridurre la fiscalità, scongiurando,
al tempo stesso, che il Paese possa ritrovarsi nelle drammatiche condizioni in
cui l’ha lasciata il governo Berlusconi nel novembre 2011.
Per realizzare questi obiettivi, Mario Monti si propone di dar vita ad un processo articolato di riforme vere.
È un mistero, per me, come lei possa pensare di conciliare un progetto innovatore,
così impegnativo, con i lacci e laccioli che le impone il suo alleato Vendola,
ma anche autorevoli personaggi del suo stesso partito e della CGIL.
Inoltre, a riprova del suo momento di confusione, poche ore fa lei ha detto
che Vendola potrebbe assumere un incarico di governo, trascurando, ad esempio,
che Vendola è tra i promotori del referendum per reintrodurre l’art. 18, sconfessando
una legge approvata anche con il suo voto.
Con questi presupposti lei pensa davvero che Mario Monti possa far parte
di un governo del quale Vendola sia ministro, ad esempio, del lavoro, delle
pari opportunità o dell’ambiente ?
Suvvia Bersani, smetta di fare il pendolo tra Vendola e
Monti, ed abbia l’onestà di riconoscere che il suo matrimonio con Vendola è
ormai indissolubile, così finalmente i moderati, simpatizzanti del PD,
comprenderanno che sarebbe più salutare per loro non votare per lei.
Cordialmente
!
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