Devo riconoscere di non essere così bravo da cogliere le sfumature,
ma neppure l’essenza dei comportamenti di certi politici, forse per questo ogni
giorno mi sorprendo, come uno sciocco, per qualcosa che ascolto o vedo.
Farò un esempio per spiegarmi meglio.
Per ordine del PM di Busto Arsizio, Eugenio Fusco, sono scattate le
manette ai polsi del Presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi.
Erano in corso da alcuni mesi le indagini su una presunta tangente di 52
milioni di euro, pagata per acquisire, dal governo indiano, una commessa di 12
elicotteri, ma l’arresto di Orsi è giunto come un fulmine a ciel sereno.
Molti politici, da Bersani a Berlusconi, da Alfano a Vendola, da Ingroia
a Di Pietro, hanno colta l’occasione per cazzeggiare, come sempre, accusando
Monti di non essere intervenuto prima che Orsi fosse arrestato.
E qui c’è subito qualcosa che non mi quadra !
Secondo questi censori fasulli, Monti avrebbe dovuto intervenire esonerando
Orsi dal suo incarico, prima che le indagini giungessero ad accuse concrete ?
E se, per ipotesi, Monti fosse intervenuto, cosa avrebbero detto allora questi
signori che fanno sfoggio di un garantismo furibondo ?
Vuoi vedere che avrebbero accusato Monti di essere un giustizialista
senza vergogna ?
Mi viene il dubbio che, in realtà, questi mestieranti della politica siano
solo garantisti di comodo, pretendendo che Monti comminasse, a Orsi, una sanzione
ancor prima che la magistratura completasse le indagini.
Garantisti così di comodo che, nel giro di poche ore, dopo aver accusato
Monti di essere stato troppo cauto con Orsi, accusano di giacobinismo la
Magistratura solo perché fa il suo mestiere.
Quanta ipocrisia in questo repentino cambio del loro punto di vista.
Sarebbe giacobino, cioè, il Tribunale di Bari che, a conclusione di un
processo durato 2 anni, ha condannato Raffaele Fitto, ex ministro del governo
Berlusconi, a 4 anni di carcere per corruzione, illecito finanziamento ai
partiti ed abuso d’ufficio.
Forse potrà sembrare una domanda sempliciotta: ma perché il PdL non ha
ritenuto opportuno evitare di ricandidare Fitto, capolista in Puglia, avendo
ben chiaro che era già imputato in un processo che durava ormai da 2 anni ?
Forse che l’opera di moralizzazione delle liste, tanto magnificata da
Alfano, doveva servire solo a far fuori Nicola Cosentino, inquisito ma non
ancora sotto processo ?
Ad essere bollato di giacobinismo anche il Tribunale di Milano per aver notificata
la richiesta di rinvio a giudizio, per associazione a delinquere, a Roberto
Formigoni, ex governatore della Regione Lombardia ed a capo di una giunta imbottita
di inquisiti.
Ma che Formigoni fosse indagato da oltre un anno, per l’affaire Maugeri, non era una novità per
nessuno.
Ora, se il PdL, nonostante le indagini in corso, ha ritenuto opportuno
candidare, al Senato, Formigoni ha fatta una scelta per lo meno incauta.
Che senso ha, ora, sbraitare contro i magistrati colpevoli solo di aver
fatto il loro dovere concludendo le indagini ?
È una cagnara
che mi sembra non solo sintomo di dissennatezza, ma anche di chiara ipocrisia.
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