domenica 3 febbraio 2013

Terrorismo informativo ed elezioni


Ieri, a metà pomeriggio, le agenzie di stampa hanno battuta la notizia che Monti, presentando a Milano il suo programma elettorale, avesse accennato ad un nuovo aumento dell’età pensionabile.
Passa poco più di mezz’ora ed ecco arrivare la smentita “allarme rientrato, c’è stato un malinteso, Monti si riferiva alla riforma Fornero già attuata”.
Appena diffuse le prime agenzie, però, sul Web era già scattata la bagarre, con proteste, dissensi, attacchi a Monti da parte degli internauti, mentre dal PdL si levavano le prime pepate dichiarazioni di commento.
Se, prima di diffondere una qualsiasi notizia, i giornalisti provvedessero a verificarne l’attendibilità, eviterebbero di fare del terrorismo informativo.
Comunque la falsa notizia è piombata come un fulmine sulla campagna elettorale ed ha avuto sicuramente più eco che non la sua smentita.
Una vera manna per infuocare una campagna elettorale, ed accendere così una polemica senza senso.
Ora, che notizie tendenziose o scoop falsi siano usati soprattutto dai giornali di partito, per danneggiare gli avversari politici e non, è purtroppo una deprecabile consuetudine che si ripete tutti i giorni.
È sufficiente invertire l’ordine delle parole, inserire o togliere ad arte una virgola, per dare al lettore una informazione distorta.
La perdita di credibilità di molta parte della carta stampata finisce, inesorabilmente, per allontanare i lettori.
Anche il giornalismo si è allineato al degrado generale della società civile.
Emblematico, ad esempio, il caso di cui si è occupata la Corte di Cassazione che ha condannato Alessandro Sallusti per aver pubblicato su Libero, di cui era direttore, un articolo basato su informazioni false che, però, miravano a diffamare il giudice tutelare di Torino Cocciloro.
Ma, oltre ad essere falso il contenuto dell’articolo, coraggiosamente firmato con uno pseudonimo, Sallusti aveva anche ospitato sul suo giornale l’autore, un ex giornalista radiato dall’albo e parlamentare PdL, Renato Farina.
È cosa dire, poi, delle avvilenti conferenze stampa dove, a turno, coloro che porgono le domande lo fanno con tono deferente, quasi scusandosi ? 
Domande vaghe, spesso concordate, mai una domanda sostenuta da dati e fatti per mettere in difficoltà l’interlocutore.
Come dare credito ad un giornalismo così ingannevole ed asservito ai potenti del momento ?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi piaceva piu monti tecnico....ora lo vedo fuori posto in questa imbarazzante bolgia pre elettorale.......ciaooooo

Alex di Monterosso ha detto...

Sta imparando in fretta a navigare nel mare inquinato della politica ! Per me migliora di giorno in giorno... forse è merito del guru americano !!!

umberto marielli ha detto...

Buona sera Alex,
che in Italia mancasse un "giornalismo", nell'accezione propria del termine, è cosa arcinota, lo dimostra la penosa tiratura dei quotidiani, che se non fosse per i lauti contributi pubblici, avrebbero già per una buona parte chiuso i battenti da un pezzo. In questo caso si giustifica il tutto dicendo che gli italiani "leggono poco"; ma leggere di che, e di cosa? Dov'è il giornalismo d’inchiesta che suscita l'interesse, che scuote le persone e che svela i misteri? Invece siamo alla calma piatta, alla sparata faziosa secondo la testata che fa riferimento a tizio piuttosto che a caio. Purtroppo una classe giornalistica che invece di incalzare sulle questioni e pretendere il rispetto della verità dell'informazione, esercita lo "struscio" senza un minimo di dignità professionale.
Buona serata
Umberto Marielli

Alex di Monterosso ha detto...

Buongiorno Umberto !
Per fare giornalismo d'inchiesta, oltre alla professionalità occorre anche voglia di impegnarsi con serietà e rigore... e costa fatica.
E' più facile e meno faticoso limitarsi a fare da megafono di questo o quel potente.
Vogliamo paragonare Belpietro e Sallusti a Montanelli, Bocca, Biagi ?
E con il giornalismo è andata a farsi benedire anche la lingua italiana, si leggono strafalcioni che fanno rabbrividire.
D'altra parte era impensabile che il degrado di questi ultimi 20 anni non infettasse anche TV, giornali e giornalisti.
Buona giornata
Alex