A forza di sentirmi dare del grillino, da alcuni affabili
lettori, solo perché critico i partiti, gli uni e gli altri senza distinzioni
di colore, mi è venuta voglia di andare a curiosare nel sito di Beppe Grillo.
Appena entrato il primo flash, in cui mi sono imbattuto è
stato:
“Ultima chiamata per i candidati al Parlamento”
Perdindirindina, mi sono detto, ho sbagliato … devo essere
finito nel sito dell’aeroporto di Linate o di quello della Malpensa !
Quella frase mi ricordava, infatti, quel tono intimidatorio
che mi ha sempre infastidito quando gli altoparlanti comunicavano “Ultima chiamata per il volo AZ 2069 per Roma
Fiumicino”, perché, tradotto in parole povere, significava “o ti dai una mossa o ti lasciamo a terra” !
Nel sito di Beppe Grillo, però, non sono riuscito a
trovare a quale rischio sarebbero andati incontro coloro che non avessero ubbidito
alla “ultima chiamata”.
Forse la cancellazione dalle liste elettorali ?
O forse l’espulsione, senza appello, dal movimento ?
Oppure l’essere additato, in uno dei comizi di Grillo,
come infame renitente da seppellire sotto una caterva d’insulti ?
Benché assillato dal dubbio, ho proseguito a curiosare nel
sito ed ho incontrata un’altra affermazione, questa volta, però, degna del ventennio
fascista, prima, o di quello berlusconiano, poi:
“Il gruppo politico organizzato riconosce come
capo politico e suo rappresentante Beppe Grillo”
Per bacco, mi sono chiesto, ma come cavolo si conciliava Beppe
Grillo, capo politico assoluto, con le parole che avevo appena lette, pochi
minuti prima, nell’articolo 4, del “Non
Statuto”, che riconosce “alla
totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente
attribuito a pochi” ?
Boh ! Anche se, a questo punto, i dubbi erano già due, la
mia congenita voglia di curiosare mi ha spinto a continuare.
Sono capitato, così, là dove viene presentato il “Codice di comportamento degli eletti M5S in
Parlamento”.
Nel “Codice di
comportamento”, per onestà intellettuale devo riconoscere che ho trovate alcune
norme che mi auspicherei fossero adottate da tutti i politici, e non solo da
quelli del M5S.
Ne cito alcune a titolo di esempio: l’obbligo di
dimettersi, per il parlamentare condannato anche solo in primo grado, o la
restituzione allo Stato degli importi dell’indennità parlamentare che superino
i 5.000 euro lordi, così come la restituzione allo Stato dell’assegno di
solidarietà a fine mandato, oppure la rendicontazione on-line delle spese
mensili sostenute per l’attività parlamentare.
Un bel salto di qualità rispetto all’attualeindecente immoralità
della politica.
Per contro, ammetto che mi ha fatto sorridere, oltre al
divieto di partecipare a talkshow televisivi (e chissà mai perché non a quelli radiofonici !), la pretesa che il
parlamentare del M5S rifiuti l’appellativo di “onorevole” ed opti per quello di “cittadina” o “cittadino”.
Se non ricordo male, solo ai tempi della Rivoluzione
Francese era stato imposto l’uso esclusivo dell’appellativo “cittadino”, ma era il 1789 ed in piazza
c’era la ghigliottina !
Confesso che, alla fine del mio girovagare in questo sito
un po’ dispotico, mi aspettavo di trovare, nell’ultima pagina, anche un comando
per i soldatini del movimento:
Grillini !...
1…2…3… Avanti March !
Che delusione, questo ordine autoritario non c’era !!!
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