Finalmente il braccio di ferro sul “si o no” al “election
day” si è concluso senza né vincitori né vinti, checché ne dica Angelino
Alfano.
La decisione, per la verità un po’ pilatesca, di aprire le
urne elettorali nelle giornate del 10 ed 11 marzo 2013, concordata dal Capo
dello Stato con Schifani, Fini e Monti, ha dato il via, di fatto, ad una lunga campagna
elettorale che durerà oltre quattro mesi.
Da qui a marzo che cosa potrà accadere del nostro Paese, in
balia di una crisi economica che non accenna ad allentare la sua morsa ?
Infatti, se fino ad oggi Mario Monti ha dovuto sudare le
classiche 7 camice, per far si che la sua maggioranza patchwork non si
sfaldasse prima di ogni decisione, figuriamoci come sia possibile adottare
nuovi provvedimenti con l’accordo di partiti oramai impegnati nella campagna elettorale.
C’è da attendersi, perciò, una paralisi del Governo, deleteria
per la già malconcia economia italiana.
D’altra parte, era sotto gli occhi di tutti che, già da alcuni
mesi l’armonia, tra Monti, Alfano e Bersani, fosse andata progressivamente indebolendosi.
Ne sono una prova sia le norme anticorruzione, edulcorate
nei loro contenuti, sia la legge di stabilità, praticamente scritta ex-novo dalle
commissioni parlamentari.
Così, mentre Monti si appresta a vivere, tra mille
ostacoli, gli ultimi mesi del suo mandato di governo, i partiti dovranno
rimboccarsi le maniche se vogliono trovare almeno un possibile accordo sulla legge
elettorale.
I nodi da sciogliere sono sempre gli stessi, ossia: voto
di preferenza e premio di maggioranza.
Per quanto riguarda il voto di preferenza, Bersani
continua a ribadire la sua contrarietà, ignorando che il 71% degli elettori chiede
di poter ritornare ad eleggere i propri rappresentanti.
La cocciutaggine con cui Bersani pretende, invece, di mantenere in vita le “liste
bloccate”, è la prova di come il PD si preoccupi solo di assicurare la permanenza in Parlamento
dei suoi vecchi ruderi, disattendendo le istanze di rinnovamento che giungono
a gran voce dall’elettorato.
Ancora più complesso risulterà un eventuale accordo sul
premio di maggioranza, perché, di fatto, con questa decisione i partiti si giocano
il numero dei loro futuri seggi parlamentari.
Senza concordare una soglia minima, superata la quale sia logico ottenere il premio di maggioranza, sarà impossibile trovare un accordo.
D’altra parte sarebbe inaccettabile che un qualsiasi
partito o coalizione, che risultasse vincente, ad esempio, solo con il 28/30% dei
voti validi, pretendesse di occupare il 55% dei seggi parlamentari.
Siamo, sempre, alle solite !
Ancora una volta, l’Italia deve subire la mediocrità di una
politica, incapace di pensare agli interessi generali del Paese, ma solo preoccupata,
con meschinità, di ottenere, nel breve termine, i massimi benefici per le loro
fallimentari botteghe.
2 commenti:
Buona sera Alex,
Platone, V sec. a.C.
"Una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori".
Ormai, almeno io, non ho più l'età! altrimenti non si può più restare indifferenti di fronte a questi atti di interesse di 'parrocchia', bisogna intervenire immediatamente per mandare a casa questi cialtroni! Spero tanto nei giovani e soprattutto spero nel voto il prossimo 10 - 11 marzo. Io, contrariamente alle mie passate intenzioni, andrò a votare, perché con il mio voto, di protesta, le cose cambieranno!
Buona serata Alex
Umberto Marielli
Buonasera Umberto !
Cosa dovrei dire io che, sicuramente ho qualche anno più di lei ?
Non è per colpa dell'età anagrafica, ma è con la mancanza di idee, di onestà e di attenzione alla gente che questa classe politica ha portato il Paese nel baratro.
Cicchitto, D'Alema, Gasparri, La Russa, Rosy Bindi & Co. devono uscire di scena non per la loro età, ma perché in 10 / 20 anni di servizio permanente in Parlamento, hanno dimostrato di essere degli INCAPACI !
Politici ottusi e disonesti che pongono al primo posto il loro interesse personale, ed al secondo l'interesse della loro combricola.
L'interesse dell'Italia ? Se non è una cosa da "mangiare" non interessa.
Non so cosa verrà fuori dalle urne.
E' ancora troppo presto per formulare qualche previsione.
C'è da augurarsi che l'assenteismo si trasformi in voti, ma voti di protesta per far capire a questi politici mentecatti di levare le tende e scomparire dalla scena politica.
Buona serata Umberto !
Alex
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