Considero inaccettabile che i componenti la gang PdL, a cominciare dal loro boss, nella campagna
elettorale trattino come idioti tutti gli italiani e non solo i loro elettori.
Non c’è una sola parola,
pronunciata finora da Berlusconi e dalla frotta dei suoi lacchè, che non
contenga colossali menzogne.
I membri della “gang della balla” sono così sfrontati
da non preoccuparsi neppure di coordinarsi tra loro sulle fandonie da
raccontare.
Un esempio, fresco di
giornata, lo serve su un piatto d’argento il medico personale di Berlusconi, Alberto
Zangrillo, che nel disperato tentativo di difendere il suo assistito, ha dichiarato
che Berlusconi era febbricitante nel momento in cui ha fatte le ignobili affermazioni
su Mussolini.
Che fossero parole
deliranti non c’era bisogno che lo confermasse Zangrillo.
Prima di lui, però, quel
clown da circo, che risponde al nome di Renato Brunetta, si era precipitato a
difendere il suo padrone asserendo che tutti gli italiani condividevano le
parole di Berlusconi.
Se Brunetta ha inteso
dire che, per solidarietà con il Cavaliere anche gli italiani delirino,
sicuramente può avere ragione se si riferisce agli elettori del PdL, ma si
sbaglia di grosso se pensa ai molti milioni di italiani che mantengono, salva e
salda, la loro capacità di pensare.
Forse sfugge a
Brunetta, ma soprattutto ad Alfano che, oltre ad essere perfettamente sani di
mente, molti italiani hanno anche una buona memoria.
Quindi, quando Alfano si
presenta in TV ed afferma: “noi della
crisi eravamo consapevoli già nel 2008”, non si rende conto di smentire il capo
della gang che, non più tardi del 4 novembre 2011, dichiarava, davanti a
giornalisti italiani e stranieri: “mi
sembra che in Italia non ci sia una crisi. La vita in Italia è quella di un
Paese benestante, … i ristoranti sono pieni”.
Può darsi che Alfano
abbia frequentati, in questi anni, ristoranti diversi da quelli citati da
Berlusconi, ma almeno, prima di dire sciocchezze si morda la lingua.
Ma lasciamo i
ristoranti stracolmi e parliamo, invece, dell’annunciato nuovo contratto che Berlusconi,
candidato premier del centrodestra, si appresterebbe a sottoscrivere con il
popolo italiano.
Anche questa volta il
nuovo contratto conterrà l’impegno di Berlusconi a ridurre le tasse, a
cancellare l’IMU, a ridurre l’IRAP, e via dicendo.
Berlusconi, che confida
nella smemorataggine degli italiani, spera che non ricordino gli impegni da lui
sottoscritti, nel 2001, in un altro contratto, allora benedetto dal sommo guru
televisivo, Bruno Vespa.
Ma gli italiani, che
hanno buona memoria, ricordano molto bene che guarda caso, al primo punto di
quel mitico contratto, c’era già il formale impegno a ridurre le tasse, con la
precisazione che sarebbero stati esentati i redditi fino a 22 milioni di lire, e
sarebbero state applicate solo due aliquote IRPEF, il 23% (per redditi fino a
200 milioni di lire) ed il 33% (per redditi oltre 200 milioni di lire).
Può darsi che in questi
anni, milioni d’italiani, me compreso, si siano distratti, od abbiano vissuto
in letargo, è certo però che di riduzione delle tasse non si è vista neppure l’ombra,
anzi le tasse sono aumentate.
Eppure, per la miseria,
Berlusconi ha governato ben 8 anni dal 2001 in poi, sostenuto in Parlamento da
maggioranze bulgare.
Oddio, che Berlusconi abbia
il brutto vizio di non rispettare gli impegni sottoscritti, se ne è accorta
anche l’UE nel 2011, ma questa è un’altra storia.
Sta di fatto che, messo
alle strette, il cacciaballe si giustifica affermando che il premier non ha alcun
potere, e che bisogna cambiare la Carta Costituzionale, perché governare solo con
i disegni legge è troppo lento e farraginoso.
Se fosse vero c’è da
chiedersi perché allora Berlusconi, in campagna elettorale, assuma impegni che
sa di non poter mantenere.
Però, anche questa volta
Berlusconi si nasconde dietro una bufala colossale, perché l’art. 77 della Costituzione
consente al Presidente del Consiglio di emettere decreti legge, che hanno forza
di legge ed effetto immediato, in casi di necessità ed urgenza.
E più necessario ed
urgente del ridurre le tasse ai cittadini cosa mai ci potrà essere ?
Ma, a Berlusconi è apparso
sicuramente più necessario ed urgente utilizzare i decreti legge per tutelarsi
dai giudici o proteggere gli interessi delle sue aziende.
La
verità è che, per Berlusconi e la sua gang, gli italiani sono idioti, utili
solo alle urne, tanto poi, si sa, non si ricorderanno più delle promesse che
lui ha fatte in campagna elettorale.
2 commenti:
NAPOLI, 2 FEBBRAIO 2012
Dopo aver letto il suo articolo, ma in verità anche prima, mi sono chiesto che paese è quello in cui vivo e devo dire che le mie conclusioni sono piuttosto demoralizzanti al punto che, nonostante la nostra storia, non mi fanno sentire fiero di essere italiano.
Io ho fatto un ragionamento più o meno simile al suo circa la rispettabilità del nostro ex premier e quando parlo in giro con amici e parenti difficilmente trovo persone che la pensano in maniera diversa. Anche se non tutti sono in grado di valutare le sue capacità di governare, tutti sanno che si tratta di persona dalla discutibile affidabilità e dalle discutibili dotti morali; pur tuttavia si ritrova ad oggi con un seguito di circa 10 milioni di elettori. E allora? sono tutti idioti? forse no, ma si può provare a fare un piccolo ragionamento che forse può sembrare anche banale. Tenuto conto che sono una persona di ceto medio basso, poco istruita, con lavoro precario o con una pensione che mi fa arrivare a stento alla terza settimana, per raggiungere il paradiso devo attraversare un tunnel tenebroso a presidio del quale ci sono tre consulenti: il primo mi dice "Io dico sempre la verità e ti assicuro che se resti dove sei non andrai mai in paradiso ma neppure all'inferno"; il secondo mi dice "Anche io dico sempre la verità se vuoi arrivare dall'altra parte devi costruire una strada alternativa, molto faticosa, impiegherai molto più tempo ma, alla fine,se sarai abbastanza forte, arriverai in paradiso; il terzo mi dice "Io non dico sempre la verità, anzi, spesso mi prendo gioco degli altri ma se segui i miei consigli patirai qualche sofferenza in più ma ti prometto il paradiso".
Facile intuire che il primo consulente è un antenato di Vendola, il secondo è un antenato di Monti ed il terzo di Berlusconi. Vista così si potrebbe anche pensare che i seguaci del cavaliere non sono proprio degli idioti o almeno non tutti; si potrebbe per esempio pensare anche a delle persone che essendo già abbastanza provate e debilitate, non se la sentono di costruire la nuova strada pensando magari che, nel frattempo, non arriverebbero neanche alla seconda settimana; altre invece potrebbero essere persone che non hanno alcuna intenzione di rimanere inermi senza fare niente e rimanere in una stanza o una piazza a parlare ancora di classi sociali;
Ma tornando alla premessa iniziale, ciò che mi deprime è che tra i seguaci di Berlusconi ce ne sono tanti altri come mia madre (V elementare,80 anni) che, pur sapendo delle mie idee antiberlusconiane, una sera mi disse "però come parla bene!".
Riassumendo allora, gli elettori di Berlusconi non sono tutti degli idioti, ci sono anche gli ignoranti, i disperati che hanno bisogno di credere alle favole e gli uomini d'affari o malaffari come si preferisce, infine ci sono anche quelli che si affiderebbero anche al diavolo pur di non mettersi in mano alla sinistra: sono oltre dieci milioni ma il fatto grave non è questo, il fatto grave è che Berlusconi lo ha capito e gli altri no e saranno felici di ascoltare Berlusconi per altri 20 giorni che prometterà mari e monti a tutti.
Un'ultima confidenza la voglio regalare ai suoi lettori: sono sicura che nel suo nuovo contratto prometterà una pensione minima di 1000 euro.
Innanzitutto la ringrazio per il suo commento che ho riletto più volte perché l’ho trovato brillante e pieno di spunti sui quali riflettere.
Mi permetto solo di osservare che non sono io a ritenere idioti gli italiani, e neppure gli elettori del PdL, ma è Berlusconi con i suoi comportamenti che dimostra di considerarci tutti idioti.
Io sono più propenso a pensare che sia la disinformazione a produrre guai, soprattutto quando per disinformazione le persone si affidano più alle apparenze (es.: però come parla bene) che non alla sostanza.
Non so quanti anni abbia lei, io pur approssimandomi agli 80 non riesco a non pensare al futuro, soprattutto per le mie figlie e per i miei nipoti.
Per questo, rifacendomi alla sua arguta similitudine, le dirò che sceglierei sicuramente il percorso più faticoso, cioè il secondo, a condizione, però, di confidare nella guida di una persona assolutamente credibile, seria ed affidabile.
Infatti, nella vita ho imparato che senza “faticare”, come si dice a Napoli, non si arriva da nessuna parte, almeno comportandosi onestamente.
Purtroppo il suo terzo consulente, da lei citato, ha sempre scelte strade facili ma non oneste, e credo che imbrogliare gli altri, raccontando frottole, non è né serio né onesto.
Un’ultima considerazione: intelligenza, saggezza, capacità di giudizio non appartengono a questo o quel ceto sociale, ma solo alle persone, e lei, sono certo, di intelligenza, saggezza e capacità di giudizio deve averne così tanta da poterne regalare un po’ anche a sua madre.
La ringrazio ancora per il suo commento, con un cordialissimo saluto.
P.S.: sicuramente ritornerà a promettere di portare le pensioni minime a 1.000 euro, è da anni una delle tante promesse che non mantiene.
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