mercoledì 14 novembre 2012

Il “tirare a campare” del governo Monti

 
L’unico vero merito che mi sento di poter riconoscere a Mario Monti, dopo 12 mesi della sua permanenza a Palazzo Chigi, è quello di aver fatto sì che l’Italia ritornasse ad avere audience nei contesti internazionali.
Scambiare, però, come fanno molti, l’audience con maggior prestigio, mi sembra, in verità, una forzatura.
Dovrà passarne acqua sotto i ponti, prima che il nostro Paese possa riacquisire credito politico a livello internazionale, dopo il ventennio berlusconiano, specialmente perché le prospettive di ciò che potrebbe accadere sulla scena politica italiana, dopo le elezioni 2013, non concedono certo spazio all’ottimismo.
Fatta questa premessa, però, non mi sembra che il governo tecnico, guidato da Mario Monti, abbia corrisposto alle attese di molti italiani.
È pur vero che l’eredità, lasciata dagli anni del berlusconismo, era assolutamente fallimentare, e questo è innegabile.
Con serena obiettività, nondimeno, occorre riconoscere che l’azione del governo Monti, in questi mesi, si è rivelata forte e determinata solo nei confronti degli strati più deboli e già provati del Paese, dimostrando, invece, altrettanta debolezza e soggezione verso i cosiddetti poteri forti.
Eppure Monti, nel marzo scorso, durante il suo viaggio in Corea, aveva dichiarato che “se le forze sociali e politiche non fossero state pronte” ad affrontare la stagione di riforme, il suo governo non avrebbe “tirato a campare” e lui non avrebbe chiesto di continuare pur di “arrivare ad una certa data”.
Per la miseria, avevamo pensato in molti, ecco uno che ha gli attributi giusti per rigenerare e ritemprare il Paese.
In molti di noi nacque una speranza che, purtroppo, settimana dopo settimana, si è trasformata in frustrazione.
Era legittimo attendersi, infatti, che dopo aver bastonate le classi più deboli, con la riforma delle pensioni, l’introduzione dell’IMU sulla prima casa, accise a gogò sui carburanti, e cento altre amarezze del genere, il governo Monti dimostrasse il suo rigore anche sui altri temi, utili al Paese ed alla sua economia reale.
Invece, nulla è stato fatto, ad esempio, per ridurre realmente gli indecenti costi della politica, intervenendo a gamba tesa per limitare il numero ed i privilegi dei parlamentari.
Così come alle Banche è stato permesso di rimpinguare solo i loro profitti, speculando con i miliardi di euro ricevuti da BCE, invece di imporre loro di usare gli euro della BCE per dare fiato all’economia reale.
E, sempre a proposito di Banche, il governo ha lasciato che, su correntisti e piccoli risparmiatori, continuassero a gravare spese e costi bancari che sono i più esosi d’Europa.
Il Governo, d'altra parte, non ha neppure battuto ciglio davanti all’annacquamento del processo di liberalizzazioni, imposto da lobbies, ordini professionali e cricche varie, rinunziando, così, alla possibilità di creare nuove opportunità di lavoro.
E cosa dire della preannunciata asta delle frequenze televisive, che è silenziosamente scomparsa dall’agenda di governo, facendo venir meno risorse finanziarie che avrebbero potuto essere utili, ad esempio, per non penalizzare alcune spese sociali ?
Per non dimenticare la riscossione dell’IMU, sugli edifici con destinazione commerciale di proprietà della Chiesa, che resta a tutt’oggi un obiettivo improbabile se non, addirittura, una presa in giro degli italiani e dell’Unione Europea.
E, tra queste esemplificazioni, non si può ignorare l’incompleta ed insoddisfacente formulazione delle norme per la lotta alla corruzione, nonostante il quotidiano emergere di spregevoli episodi.
Insomma, mi domando se la rinunzia a gestire con risolutezza e coerenza questi, così come molti altri temi, di fatto non sia stato, per il governo Monti, un vero e proprio “tirare a campare”. 

4 commenti:

Fabrizio Leone ha detto...

Devo fare una precisazione, che faccio ormai da un anno: molte delle imposte attribuite a Monti sono state preparate da berlusconi con data di entrata in vigore al 1 Gennaio 2012, quando lui non ci sarebbe stato.
Come se non bastasse c'è anche la questione "letterina alla Merkel" tanto derisa ma che rappresentava un vero e poprio impegno dell'italia con un paese estero, e l'impegno formale era sulle pensioni e su altri temi.

Alla fine dei conti il governo tecnico in sè ha fatto ben poco in questo ambito.
Il compito del governo tecnico comunque era quello di sistemare i conti, per cui non ci si doveva aspettare molto di più che un aumento delle spese e un taglio ai servizi.

Alcuni meriti comunque li ha: ha tagliato le province, sta combattendo la corruzione e l'evasione fiscale.
Sembra anche che la mentalità degli italiani stia cambiando: le segnalazioni alla guardia di finanza sono aumentate del 200% in questo anno.
Sono stati sgamati molti politici che usavano i finanziamenti ai partiti per scopi personali, sono stati scovati tantissimi esercizi che evadevano pesantemente le tasse.

Si poteva fare di meglio, ma Monti è qui per non far affondare il paese (come hai notato) non per fare una rivoluzione.
Un governo tecnico non può cancellare 30 anni di corruzione che ha ancora lunghe radici in parlamento.

La triste realtà è questa.
Credo che alla fin fine Monti abbia fatto anche più di quanto chiesto

Alex di Monterosso ha detto...

L'eredità ricevuta da anni di berlusconismo era fallimentare, e su questo non ci piove.
Che nel 2012 fossero in scadenza decisioni prese dallo psiconano è altrettanto vero.
Però Monti si è trovato in una posizione di forza nei confronti dei partiti politici, terrorizzati dall'aver portato il Paese nel baratro, che avrebbe potuto, anzi dovuto, approfittarne per usare il pugno di ferro, ad esempio sui costi della politica.
Non nego che il governo Monti abbia avuto dei meriti, sostengo solo che su molti temi si è comportato da vecchio democristiano, cercando di non smuovere troppo le acque.
Banche, Assicurazioni, Mediaset, Chiesa, Manager pubblici, pensioni d'oro, e così via, ne hanno approfittato, mentre a pagare il conto sono stati i soliti noti perché non difesi da lobbies e corporazioni.
Se avesse dimostrata più grinta oggi ci sarebbero molto meno resistenze ad un Monti bis, invece... temo che la vera tragedia inizierà dopo le elezioni 2013.

Fabrizio Leone ha detto...

A me preoccupa molto il ritorno di berlusconi...

Si, avrebbe potutto fare molto di più, ma penso non si sia esposto.
Non so per quale motivo, se perchè il parlamento è in mano ai corrotti o perchè alla fin fine sta dalla loro parte, ma comunque sia secondo me ha fatto anche molto.
Del resto c'è un anno e ha messo su una legge anticorruzione e tagliato le province, molti politici non hanno fatto nulla in 20 anni.

Alex di Monterosso ha detto...

Secndo me a candidarsi sarà non Berlusconi ma... Marina Berlusconi !
E' lei il dinosauro che lo psiconano ha promesso di tirar fuori dal cilindro !
Deve pur rassicurare la tutela dell'impero... e se non potrà farlo lui, perché rincoglionito e condannato, lo farà sua figlia !
Per quanto riguarda le province, al posto di Monti le avrei cancellate del tutto perché con la semplice loro riduzione sta già venendo fuori un gran casino.
Per quanto concerne il resto... corruttori e corrotti sono una casta nella casta, molto diffusa e potente, ecco perché la legge anticorruzione è stata annacquata.