Tutti noi siamo abituati a servirci, ogni giorno, di molte
cose concepite e realizzate per essere usate una sola volta.
Penso, ad esempio, ai fazzoletti di carta ed al bicchierino
in cui il distributore automatico serve i caffè, ai sacchetti del supermercato
ed ai guanti a disposizione presso le pompe selfservice di carburante, così come ai rasoi monouso.
Sono oggetti che, giorno dopo giorno, sono entrati a far
parte del nostro quotidiano e che, se all'improvviso scomparissero, ci provocherebbero
qualche disagio.
Devo ammettere, però, che, per quanto io sia ben disposto ed,
anzi, attratto da tutto ciò che è innovativo, non avrei mai supposto che, nella
categoria del “usa e getta”, potesse finirci anche un partito
politico.
Invece, con sorpresa credo non solo mia, stiamo assistendo
al tentativo di Berlusconi di gettare nel mondezzaio il PdL, dopo essersene
servito a suo piacimento.
Se l’operazione, fino ad oggi, non gli è ancora riuscita, è
solo perché gli stessi lacchè, di cui lui si è servito in questi anni, gli stanno
opponendo una granitica opposizione, rendendosi
conto, meglio tardi che mai, che Berlusconi
li ha utilizzati proprio come “usa e getta”.
D’altra parte, non occorreva essere dei grandi geni per
comprendere, fin dal 1994, che il disegno di Berlusconi fosse quello di
servirsi, di “Forza Italia” prima e del
“PdL” poi, per curare gli interessi
suoi e delle sue aziende.
Autentici boccaloni, perciò, sono stati coloro che, vendendosi
anima e corpo al signore di Arcore, hanno sperato di assicurarsi l’eterno benessere.
Altrettanto boccaloni, però, sono stati anche quei milioni
di italiani che hanno creduto ciecamente, e senza alcuno spirito critico,
alle parole del pifferaio, permettendogli, per quasi 20 anni, di continuare a
fare gli affari suoi.
Ora, a Berlusconi il PdL, il giocattolo politico del quale
si è servito da padre-padrone, non interessa più !
Scongiurati molti dei suoi guai personali con la
giustizia, grazie alle “leggi ad personam”,
favorite le sue aziende con interventi legislativi “ad hoc”, il PdL, con la sua masnada di servi sciocchi, è diventato
solo un fardello noioso ed insopportabile.
Se non fosse stato per l’opposizione di Alfano e dei suoi
seguaci, molto probabilmente, già ieri, l’ufficio di presidenza avrebbe definiti
tempi e modi per le esequie del PdL.
La cerimonia funebre, però, è solo rinviata.
Se Alfano, infatti, realizzato il suo progetto delle primarie,
si trovasse tra le mani un risultato insoddisfacente, ad esempio per scarsa
affluenza di votanti, oppure per mancanza d’intuizioni capaci di andare oltre
il “berlusconismo”, e di proporre, agli
elettori moderati, una nuova prospettiva politica, anche coloro che, ieri,
hanno fatto fronte comune, con lui, contro le posizioni di Berlusconi, gli
volterebbero le spalle.
Sarà quello il momento in cui il PdL avrà definitivamente cessato di
esistere.
2 commenti:
Buongiorno Alex,
...a proposito di insuccessi seguiti a grandi
trionfi, la sentenza è: 'Sic transit gloria mundi' che noi ripetiamo tre volte non davanti al Pontefice neoeletto, ma al Popolo della Libertà, naturalmente detto in tono scherzoso, con riferimento alla caducità delle cose umane!
Buona giornata
Umberto Marielli
Buongiorno e buona domenica Umberto !
Anche i trionfi taroccati sono insuccessi e, purtroppo, per 20 anni c'è chi ha gettato il proprio cervello nel mondezzaio credendo al pifferaio.
Persone che si erano illuse di avere successo !
A presto
Alex
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