Tra gli italiani più in
angoscia, in questi giorni, c’è sicuramente il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano.
A poco più di un mese
dal compimento del suo settennato, infatti, si trova a dover sbrogliare un
bel guazzabuglio, cercare di dare un governo al Paese.
Conoscendo il carattere del nostro Presidente, poi e poi mai lascerebbe il cerino acceso nella mani del suo
successore, per cui possiamo essere certi che si impegnerà allo spasimo per trovare
la soluzione più utile al Paese prima del 15 aprile.
Giorgio Napolitano è consapevole
che non sarà un compito facile, visto che lui stesso ha ammesso “…farò del mio meglio, ma si fa fatica nella
nebbia”.
Già, la nebbia !
Più che ad una coltre
di nebbia, mi sembra che il Capo dello Stato si trovi di fronte ad un buio così
pesto che neppure il più potente e luminoso dei fari riuscirebbe a squarciare.
Sono in molti a
confidare nel suo equilibrio e nella sua saggezza, ma il compito non sarà
facile anche perché dovrà guardarsi dalle molte insidie di cui è disseminato il
percorso.
L'insidia più pericolosa è la scarsa
responsabilità di una classe politica che antepone gli interessi di bottega, o
personali, a quelli del Paese.
C’è chi vorrebbe
tornare subito alle urne, infischiandosene di cosa potrebbe accadere all’Italia,
già dilaniata da una congiuntura sociale angosciante.
Chi, invece, sembra
preoccuparsi solo di soddisfare la propria ambizione di diventare capo del
governo, anche se a termine.
Altri, che pur di non rinnegare
le vecchie logiche della politica avanzano proposte d’inciucio, sul modello del
“patto della crostata”.
Inebriato dal risultato
elettorale, c’è invece chi, novello Nerone, sta alla finestra sperando che l’Italia
sia incenerita dalle fiamme di un disastro economico e finanziario, solo per poter
gridare “ve lo avevo detto !”.
Ma c’è anche chi,
rosolato sulla graticola dalla giustizia, ha la paura fottuta di non poter più
partecipare al gioco per continuare a truccare le carte.
Di fronte a questo
scenario così ingarbugliato e deprimente gli italiani, almeno quelli che hanno
ancora un po’ di buonsenso, sono molto preoccupati e si affidano all’assennatezza
del Capo dello Stato.
Frattanto, tra una
settimana s’insedierà il Parlamento che dovrà subito districare il nodo dell’elezione
dei Presidenti di Camera e Senato.
La scelta più delicata
sarà quella del Presidente del Senato che, secondo la Costituzione, è la
seconda carica dello Stato dopo quella del Presidente della Repubblica.
Per l’importanza
istituzionale del ruolo non mi sorprenderei per nulla se su questa elezione si polarizzassero
i maggiori inciuci.
Anche perché sono sempre
più insistenti le voci di un PdL intenzionato a reclamare questa carica per Silvio
Berlusconi, ed è chiaro il perché !
Una volta completate le
formalità per le elezioni dei Presidenti delle Camere, mentre Giorgio
Napolitano darà il via al percorso ad ostacoli delle consultazioni con i partiti,
tra i partiti potrebbero avviarsi le trame per l’elezione del nuovo Presidente
della Repubblica.
Sarà
il momento, finalmente, per soddisfare le molte domande che assillano gli
italiani da quando si sono chiuse le urne e per tranquillizzarli sul loro futuro
?
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