La giornata è iniziata con le notizie in arrivo da Mosca.
Edwars Snowden, l’ex consulente dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana che, con le sue rivelazioni, ha aperto uno squarcio sull’articolato sistema di controlli della NSA, dopo essere arrivato domenica da Hong Kong si è praticamente eclissato.
Nessuno sa dove sia finito.
Il posto riservatogli sull’aereo con destinazione Ecuador, paese dove lui ha chiesto asilo politico, è rimasto inutilizzato.
Gli americani si sono infuriati! Ce l’hanno con la Cina e con la Russia.
Avrebbero preteso che la polizia di Mosca arrestasse Snowden e glielo servisse in catene.
Mi domando se Barack Obama si stia rendendo conto della figuraccia mondiale che sta facendo, impegnato com’è nell’inseguire colui che ha rivelate le magagne del sistema di intelligence, e non occupandosi, invece, di perseguire coloro che le magagne le hanno commesse.
Eppure la NSA, stando a quando riferito da Snowden, non solo avrebbe violata la Costituzione americana, ma avrebbe contravvenuto a trattati internazionali sottoscritti sotto l’egida dell’ONU.
Ero convinto che solo in Italia fosse di moda dare addosso a chi scova il reato e lo punisce, e non perseguire chi commette il reato.
Evidentemente mi sbagliavo!
Mentre il mistero della scomparsa di Snowden rimaneva irrisolto, in Sicilia si aprivano le urne dei ballottaggi per aggiudicare le ultime poltrone di sindaco.
A Ragusa sarà sindaco un esponente del M5S, finalmente una boccata d’ossigeno per Beppe Grillo, afflitto da mille crucci.
A Siracusa ha vinto il candidato del centrosinistra, mentre a Messina, a sorpresa, è stato eletto sindaco un indipendente, fondatore e leader del movimento “No al ponte” (il ponte è quello sognato da Berlusconi per essere glorificato dai posteri).
A lasciare perplessi, ancora una volta, è il livello di astensionismo.
Sembra proprio che gli elettori siano così disgustati dalla politica e dai suoi intrallazzi, da considerare una inutile perdita di tempo votare.
A Ragusa ha votato il 49,1% degli aventi diritto, a Siracusa il 35,0% ed a Messina il 45,8%! Numeri che si commentano da soli.
Mentre nei seggi elettorali si procedeva allo spoglio delle scarse schede, davanti al Tribunale di Milano bivaccavano da ore, invece, frotte di giornalisti e televisioni da tutto il mondo, in attesa che il Collegio Giudicante emettesse la sentenza del cosiddetto “processo Ruby”.
Nel giro di pochi minuti la sentenza ha fatto il giro del mondo mentre, in borsa, il titolo Mediaset era sospeso per eccesso di ribasso.
Com’era scontato non si sono fatte attendere le scomposte reazioni dei berluscones, scagliatisi con la consueta violenza contro i giudici.
Intanto, davanti al Tribunale, mentre uno sparuto gruppo di vecchie signore rivolgeva preghiere alla Madonna di Medjugorje, implorandola di proteggere Silvio, un altrettanto scarno capannello intonava l’inno di Mameli e Bella Ciao, intercalati da “hip-hip.urrà”!
A completare lo spettacolo mancava solo la pagliacciata finale, alla quale ha pensato Giuliano Ferrara invitando per oggi, ore 19 in Piazza Farnese, le “olgettine” per manifestare contro il “Tribunale speciale del comune sentimento del pudore”.
Ma allora è vero!
Anche Ferrara riconosce che Berlusconi, con i suoi comportamenti, ha offeso il comune senso del pudore … ed allora perché cavolo protesta insieme alle “olgettine”?
A completare la giornata, in tarda serata sono arrivate le dimissioni del ministro alle pari opportunità ed allo sport, Josefa Idem, presa con le dita in una marmellata confezionata con evasione dell’IMU.
Povero Enrico Letta, è iniziata per lui una settimana di passione.
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