Una giornata, quella di ieri, fin dalle prime ore contrassegnata da eventi che, con eufemismo, potrei definirei sgradevoli.
Ha iniziato la “gentildonna” Dolores Valandro, consigliera della Lega Nord in un quartiere di Padova, pubblicando sulla sua pagina facebook la foto della Ministra Cècile Kyenge con l’ignominioso ed inqualificabile commento: “ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato????????”.
Dolores Valandro, bossiana di ferro, con queste parole violente, volgari, dissennate, ha testimoniato, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, quanto barbaro e ripugnante sia il sentimento razzista che, sciaguratamente, serpeggia nelle file leghiste.
Da Roberto Maroni a Flavio Tosi, da Luca Zaia a Massimo Bitonci, sono arrivate parole di scusa alla Ministra Kyenge, e di ferma condanna e presa di distanza dalla Valandro, che è stata espulsa dal partito a tamburo battente.
Purtroppo, però, Cècile Kyenge, fin dalla sua nomina a ministro, è stata oggetto di attenzioni sgradevoli ed importune anche da parte di alcuni importanti esponenti della Lega Nord, per cui non ci si deve sorprendere se qualche mente invasata, e scarsamente dotata, pensando di fare cosa gradita ai propri capi azzardi parole ed atteggiamenti intollerabili.
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Trascorrono poche ore e le agenzie di stampa danno notizia del “bollettino mensile” della BCE che commenta la situazione italiana con chiaroscuri.
BCE, infatti, riconosce il merito all’Italia di essersi conquistato il posto tra i sei Paesi “virtuosi” (Austria, Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Lussemburgo), avendo contenuto il deficit sotto il 3% del PIL, nel 2012 durante il Governo Monti, ed ottenendo così anche la chiusura della procedura d’infrazione.
Per contro, però, BCE esprime la sua preoccupazione per la tenuta dei conti pubblici a causa sia della scarsa crescita, che dura ormai da dieci anni, sia della permanente contrazione del prodotto interno lordo, sia infine della rilevante flessione delle quote di mercato delle esportazioni a livello mondiale, nel periodo dal 1999 al 2012.
Per questo BCE sottopone l’Italia al giudizio della Banca Centrale.
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Si arriva, così, all’ora di cena ed il Governo, per bocca del Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, informa che non sono stati reperiti gli 8 miliardi di euro necessari per coprire l’intervento sull’IMU e per evitare l’aumento dell’IVA dal 21% al 22%.
Immediata la reazione infuriata del “puffo parlante” che, da comprovato economista, si è trovato in difficoltà nel comprendere il semplice calcolo aritmetico illustrato, al Senato, dal Ministro Saccomanni.
A rispondere al “puffo parlante” è stato, a sua volta, il Ministro Zanonato affermando: “La prima cosa che deve fare il Governo è rispettare gli impegni internazionali e non può esistere alcun accordo di programma che contraddica l’aritmetica.”.
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A margine di questa ultima, non certo gradita, notizia, non posso fare a meno di notare come la comunicazione politica provi sempre a strumentalizzare, a proprio vantaggio, ogni notizia, brutta o bella che sia.
Quando, giorni fa, la Commissione Europea ha chiusa la procedura d’infrazione, riconoscendo così che, nel 2012, il Governo Monti aveva mantenuto il deficit sotto il 3% del PIL, come confermato proprio ieri da BCE, tutti i politici si sono pavoneggiati del risultato ottenuto gongolando perché l’Italia era rientrata tra i “paesi virtuosi”.
Neppure una citazione del Governo Monti che ne aveva costruite le condizioni, nel 2012.
Ieri, invece, nel dare l’amara notizia che non potrà essere evitato l’aumento dell’IVA, sia Letta che Saccomanni si sono affrettati a rimarcare che si tratta comunque di un aumento deciso dal precedente Governo Monti!
Di fronte a tanta ciarlataneria … no comment!!!
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