Che, in occasione
delle primarie per la scelta del candidato premier, l’apparato del PD abbia
dimostrata scarsa intelligenza politica ed assoluta mancanza di visione
strategica, non è la prima volta che lo affermo in questo blog, e mi rincuora di
non essere il solo a pensarlo.
Come spesso accade, infatti,
nei vertici del PD ha prevalso la voce di vecchi marpioni politici che, terrorizzati
dall’eventualità di essere rottamati, hanno imposte regole insensate e discriminatorie,
pur di impedire al nuovo di avere la meglio.
Le conseguenze di
questa schizofrenia masochistica sono sotto gli occhi di tutti, con il
risultato non solo che il PD ha vinte, perdendo, le elezioni, ma che in difficoltà
si trova il Paese pressato dai tanti drammatici problemi che aspettano di
essere affrontati e risolti.
In verità, non è la
prima volta che la sinistra italiana, o se si preferisce perché fa più trendy, il centrosinistra veda passare il
treno e non riesca a saltarci sopra neppure con un regolare biglietto di viaggio.
Così, nei pasticci c’è
finito Giorgio Napolitano che, a poche settimane dalla conclusione del suo
mandato ed al termine di due giornate di consultazioni, dall’esito più che mai intricato
e nebuloso, si è ritrovato tra le mani il rompicapo di dover conferire l’incarico
per formare il governo.
Per fortuna che a Capo
dello Stato c’è Giorgio Napolitano con la sua pazienza, la sua saggezza ed il
suo rispetto per la Carta Costituzionale.
Alla fine, com’era
prevedibile, ieri il Presidente della Repubblica ha convocato, al Quirinale,
Pierluigi Bersani per affidargli un pre-incarico condizionato, sul cui successo
credo che saremmo in molti a non scommetterci il classico soldo bucato.
Però, molto spesso, il
caso gioca tiri maliziosi, così proprio poche ore prima che Napolitano
conferisse il pre-incarico, SWG aveva diffusi i risultati di un sondaggio
condotto nei giorni scorsi.
Dal sondaggio
risulterebbe che Matteo Renzi, di cui l’apparato PD ha sancita la sconfitta
alle primarie, sia il personaggio politico ritenuto più degno di fiducia da
parte del 49% degli intervistati, distaccando di ben 17 punti percentuali l’improbabile
premier Pierluigi Bersani che, a sua volta, si è visto anche superare di 4
punti perfino dal guitto Beppe Grillo.
I sondaggisti, nel
presentare i risultati, hanno voluto sottolineare la totale trasversalità del
giudizio espresso su Matteo Renzi, a conferma che, oggi, con molta probabilità,
il responso delle urne sarebbe stato diverso e la formazione di un nuovo
governo meno problematica.
Purtroppo, però, la mancanza di acume dei dinosauri PD e l’ambizione personale di Bersani, hanno fatto sì che le primarie si giocassero con carte truccate, pur di salvare le poltrone a qualcuno di loro, facendosi beffe del cambiamento che tutti auspicavano.
Purtroppo, però, la mancanza di acume dei dinosauri PD e l’ambizione personale di Bersani, hanno fatto sì che le primarie si giocassero con carte truccate, pur di salvare le poltrone a qualcuno di loro, facendosi beffe del cambiamento che tutti auspicavano.
4 commenti:
Hai pienamente ragione come al solito l'apparato PD(post comunisti)non ci hanno capito un emerita s..a come si dice qui da noi in toscana
bersani ha vinto perdendo........monti ha decisamente perso.......barbara
CHI STA SPINGENDO BERSANI VERSO IL PDL? D’ALEMA? OPPURE……GRILLO? E’ FANTAPOLITICA ? D’ALEMA FOR PRESIDENT ? GRILLO PER AVERE DI PIU’? SE AVESSI VOLUTO IL PDL AL GOVERNO L'AVREI VOTATO .
ATTENTI CHE IL TRNO PASSA E VA
Grazie per la visita al blog e per il commento !
Da giorni ormai sono convinto che "baffino di ferro" stia operando sotto traccia per spingere Bersani a fare il governo con il PdL.
Dopo il famoso patto della crostata, D'Alema cerca un nuovo accordo con Berlusconi: salvacondotto giudiziale in cambio del Quirinale.
Non penso sia un caso se Berlusconi ha già incominciato a parlare di golpe, proprio per evitare che si scoprisse l'inciucio quando D'Alema fosse Presidente della Repubblica !
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