domenica 14 aprile 2013

Democrazia parlamentare … o triumvirato ?


Il Paese è stato costretto a votare con una legge elettorale spregevole e con liste bloccate che hanno impedito agli elettori di scegliere i propri rappresentanti.
Il Paese è senza governo nonostante siano trascorsi 48 giorni dalla chiusura delle urne.
Il Presidente della Repubblica non ha voluto affidare l’incarico di formare il governo al partito che ha ottenuto più voti solo perché pretende di avere la certezza che in aula ci siano i numeri che assicurino il voto di fiducia.
I numeri per garantire la fiducia, però, non li danno i parlamentari eletti ma solo i 2 o 3 segretari-capobastone dei partiti, che mercanteggiano il voto di fiducia, fregandosene dei bisogni del Paese e preoccupandosi solo del loro tornaconto di parte.
Questo perché, nel momento di essere eletti, dal “popolo sovrano”, 925 parlamentari hanno affidati, di fatto, i loro cervelli nelle mani di 2 o 3 segretari-capobastone
Tutto ciò in spregio della Carta Costituzionale che all’art. 67 recita “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Mi domando: come si concilia questo desolante scenario con l’art. 1 della Carta Costituzionale che afferma: “l’Italia è una Repubblica democratica”“La sovranità appartiene al popolo” ?
La realtà è che i segretari-capobastone non mettendosi d’accordo stanno tenendo il Paese in una situazione di stallo, senza un governo che possa affrontare i problemi dei cittadini e prendere decisioni utili.
Il capobastone Beppe Grillo, dopo aver sottratti e messi in freezer i cervelli dei 162 parlamentari del M5S,  li manovra come burattini imponendo loro cosa fare e cosa dire, purché sia sempre e solo il “no a tutto”.
Il capobastone Berlusconi, dal canto suo, ha segregati, nella cassaforte della sua villa di Arcore, i cervelli dei 241 parlamentari PdL, affinché sia impedito loro di pensare ma eseguano, invece, puntualmente ed esclusivamente, le direttive che lui emana per tutelare i suoi interessi personali.
C’è poi il capobastone Bersani, aspirante premier, che invece non riesce proprio a sequestrare, per renderli inoffensivi, i 459 cervelli dei suoi parlamentari, perché continuano a sgusciargli via come bisce, percorsi da smanie di insofferenza.
Dal momento che nella politica italiana, da sempre, a dettare legge sono unicamente i segretari-capobastone è ragionevole domandarsi perché mai gli italiani debbano mantenere circa 1000 parlamentari che non decidono nulla, con la loro testa, ma eseguono solo gli ordini impartiti loro.
Ma la domanda essenziale è: come si può affermare che viviamo in una democrazia parlamentare quando il potere decisionale è concentrato nelle mani di questi tre capobastone ?
Non sarebbe più corretto ammettere che il Paese viva nella dittatura di un triumvirato?
Purtroppo la storia ci insegna, anche, che i triumvirati non hanno mai portato bene ai popoli governati.

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