È arrivato il giorno !
Oggi, giovedì 18 aprile
2013, tra qualche ora avrà inizio la prima chiama per l’elezione del Presidente
della Repubblica.
Se Franco Marini, il
puledrino ottantenne indicato dall’inciucio dell’ultima ora, tra Bersani e Berlusconi,
dovesse andare a sbattere contro il non gradimento di molti Grandi Elettori del
centrosinistra … sarebbe inevitabile un nuovo inciucio.
Allora, come indicavano
ieri fonti giornalistiche, il ballottaggio sarebbe tra Amato e D’Alema.
Una terna di candidati, scelti
da Bad & Breakfast, come li definisce Grillo, che dimostrerebbe la chiara
volontà di gettare alle ortiche, definitivamente, il faticoso lavoro di
Napolitano e Monti per recuperare al nostro Paese il prestigio internazionale
che merita.
Se fossi un Grande
Elettore, e per mia fortuna non lo sono, di certo non darei il mio voto a
nessuno dei tre candidati.
Non voterei Franco Marini
perché mi vergognerei, come italiano, di un Presidente della Repubblica così insignificante
per levatura politica ed internazionale.
Ma, non voterei certo per
Giuliano Amato del quale, come molti italiani, ricordo le manovre “lacrime e sangue”, lo sconcio delle tre
pensioni di cui gode ogni mese per € 30.000, ma soprattutto il prelievo forzoso
del 6 per mille, sui conti correnti, che con una furbata deliberò il 9 luglio
1992 però con la retroattività al 6 luglio.
Non ricordo se fu in quella
occasione che lo soprannominarono “dottor sottile” per la sua abilità nel
fregare i cittadini.
Ma Amato è stato, per anni,
il fidato braccio destro di Craxi, al punto che Bobo Craxi ha dichiarato: “Se mio papà era a capo di un partito di
ladri, allora Amato era il vice ladrone”, mentre la sorella, Stefania Craxi,
ha detto con parole inequivocabili: “Amato
estraneo al finanziamento illecito al partito ? Abitava forse sulla luna?”.
Che radiose credenziali per
candidarlo a Capo dello Stato !
Già nel 2006, Berlusconi aveva
proposto Amato per succedere a Carlo Azeglio Ciampi alla Presidenza della
Repubblica, ma per fortuna i Grandi Elettori gli preferirono Giorgio
Napolitano.
Evidentemente, nel ricordo
del suo padrino Craxi, Berlusconi non molla ed oggi ci riprova.
E questo sarebbe il vento
del cambiamento, che Bersani ostenta davanti ad ogni microfono ?
La candidatura di Giuliano
Amato è la riprova che il vecchio modo di fare politica continua tenacemente ad
avere la supremazia, nonostante l’insofferenza manifestata dagli italiani.
E dopo aver escluso Amato perché
mai, se fossi un Grande Elettore, dovrei votare l’altro candidato, Massimo
D’Alema, autentico reperto archeologico della politica italiana?
Deputato dal 1987, in 25
anni ne ha combinate più di Bertoldo in Francia.
“Baffino di ferro”
ha le stigmate dell’uomo di un apparato partitico, è l’ultimo autentico
comunista, conservatore convinto ed avverso ad ogni rinnovamento che sia in
contrasto con la sua visione arcaica del fare politica.
D’Alema ha fatto dell’inciucio
il suo metodo per stare a galla e mantenere il potere sia dentro che fuori il
partito.
Per questa sua propensione
all’inciucio D’Alema gode, da anni, della gratitudine di Berlusconi, al quale
ha fatto il favore di salvare Mediaset, nel 1997, con il famoso “patto della crostata”.
Gli è capitato anche di
inciampare sia nelle maglie della giustizia, per finanziamenti illeciti e per
la scalata alla BNL, sia nello scandalo denominato “affittopoli”.
Anche le credenziali di
D’Alema, quindi, non mi sembrano proprio quelle richieste al candidato che aspiri
alla successione di Giorgio Napolitano.
Comunque,
siccome per fortuna non sono un Grande Elettore non ho nulla di cui
preoccuparmi … se non delle sorti del nostro Paese.
1 commento:
questi sono i 3 che io vedrei al quirinale :monti.....prodi......rodota.....ciao barbara
Posta un commento