Una cosa è certa ! Della
politica e del politichese capivo molto poco prima, ma con il passare dei giorni
mi rendo conto di capirne sempre meno.
Non mi resta, perciò, che
confidare nelle esperienze che ho accumulate, cercando di intuire cosa si possa nascondere
dietro le parole, e mezze parole, per immaginare quale possa essere il senso di
ciò che dicono e fanno i leader politici.
A stuzzicare la mia
curiosità, in questi ultimi giorni, sono state, soprattutto, le dichiarazioni fin
troppo accomodanti rilasciate da Berlusconi.
Mi ha insospettito la sua
disponibilità a rilasciare uno sbrigativo nulla osta, ad Enrico Letta, perché
formi il governo.
Ma ho trovata sospetta
anche la rinuncia ad esercitare il rituale braccio di ferro per ottenere l’assegnazione
di importanti ministeri ai suoi scudieri.
Escluderei che, dietro
tanta pacatezza ci sia un sentimento di rispetto per l’invito a fare presto di
Giorgio Napolitano, proprio perché Berlusconi non ha mai dimostrata molta considerazione
nei confronti di Napolitano, accanendosi contro di lui con parole e toni
velenosi.
Escluderei, anche, che le
priorità del programma economico, indicate da Letta, abbiano potuto avere una
qualche presa su Berlusconi, perché di disoccupati, cassintegrati, esodati,
precari, etc., a Berlusconi nun gliene pò
fregà de meno.
Che cosa si potrebbe celare,
perciò, dietro a tanta condiscendenza?
Per comprendere un po’
meglio il tutto, può essere opportuno rifarsi a quanto è filtrato, ieri, dalle
segrete stanze di Palazzo Grazioli, dove Berlusconi ha avuta una riunione fiume
con Alfano ed i suoi fedelissimi.
Gli obiettivi, che
sembrerebbero considerati primari e sacrosanti da Berlusconi, sarebbero pochi
ma basilari.
Al primo posto ci sarebbe
la fermezza nell’ottenere un ministero economico, anche se spacchettato, per
Renato Brunetta, ideatore dell’impegno, preso in campagna elettorale, di
rimborsare l’IMU 2012.
Per questo si sarebbe
deciso di porre il veto alla candidatura di Fabrizio Saccomanni come Ministro
dell’Economia.
Berlusconi auspicherebbe,
invece, che Angelino Alfano non facesse parte della compagine governativa, per
continuare ad occuparsi a tempo pieno della segreteria del PdL.
Assolutamente vincolante riuscire
ad escludere Mario Monti da qualsiasi incarico governativo.
Al Ministero della
Giustizia sarebbe gradito Michele Vietti, sia perché assicurerebbe imparzialità
sulle vicende giudiziarie di Berlusconi, sia perché, segnalato da Casini, escluderebbe
la possibilità, per Monti, di puntare su Mario Mauro come vicepremier.
Cosa ci suggerisce questa sequela
di notizie e comportamenti?
Proviamo ad immaginare che
tutte queste opzioni siano tessere di un puzzle che, incastrate tra loro permettano di risalire al disegno
originale, progettato dal cervello di qualcuno.
La prima tessera dice che il
governo Letta, che vive dell’impegno diretto di PD e PdL, può rappresentare, per
Berlusconi, un robusto schermo protettivo.
Infatti, qualora dovessero
pervenire, da parte della magistratura, richieste di autorizzazione a procedere
o di arresto, nei suoi confronti, i parlamentari PD sarebbero vincolati a
respingerle per non far cadere il governo Letta.
A Berlusconi, infatti, non deve
essere sfuggito che, solo poche settimane fa, molti parlamentari PD si erano detti
favorevoli, invece, a concedere le autorizzazioni.
Incastrata, con successo,
la prima tessera, ecco la “tessera
Brunetta”.
È indubbio che ostinazione
ed asprezza, di cui è capace Brunetta, l’avrebbero vinta nell’estorcere a Letta
la restituzione dell’IMU 2012.
In quel momento, Berlusconi
si troverebbe tra le mani l’argomento vincente per presentarsi in campagna
elettorale e sgominare gli avversari, M5S incluso.
Per ottenere questo
risultato, però, al tavolo del governo non dovranno sedere due personalità, come
Monti e Saccomanni, che sicuramente si opporrebbero, con risolutezza, alla
restituzione dell’IMU 2012.
Incastrata, così, un’altra
tessera il disegno incomincia a prendere forma.
Infatti, a quel punto, con
il PdL pronto a nuove elezioni, il premier Letta diverrebbe ricattabile utilizzando
la minaccia dello “staccare la spina”.
Da quel momento, o l’agenda
del governo sarebbe dettata da Berlusconi, oppure si tornerebbe alle urne .
Prima di staccare la spina,
però, resterebbe da incastrare l’ultima tessera, cioè azzerare Mario Monti e
Scelta Civica, escludendoli dalla scena politica, nazionale ed internazionale.
Solo così il PdL avrebbe la
certezza di recuperare i tre milioni di voti che Scelta Civica ha ottenuti nelle
ultime elezioni.
Il disegno sembrerebbe quasi
perfetto ma …
Manca, infatti, l’ultima tessera, quella che hanno in mano i magistrati di Milano e di Napoli e che io purtroppo non conosco.
Manca, infatti, l’ultima tessera, quella che hanno in mano i magistrati di Milano e di Napoli e che io purtroppo non conosco.
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