Una giornata, quella di ieri, iniziata male, pochi minuti dopo la mezzanotte, con le drammatiche notizie che arrivavano dal porto di Genova.
Maledetta ed assurda disgrazia che ha provocati morti e feriti, nel turno notturno, tra gli addetti al controllo del traffico portuale.
Di fronte a questa ennesima luttuosa tragedia, in un luogo di lavoro, ogni altro evento della giornata non può che risultare marginale ed insignificante.
Ciò nonostante, ne citerò alcuni tra quelli che più mi hanno infastidito.
- Berlusconi ce l’ha fatta! Alla presidenza della Commissione Giustizia del Senato è stato eletto Francesco Nitto Palma, già ministro della giustizia, per quattro mesi, del quarto governo Berlusconi. Ex magistrato, oltre che per aver proposta la sospensione di tutti i processi a carico dei parlamentari fino alla conclusione del loro mandato, è salito agli onori delle cronache per l’accanimento con cui ha tentato di candidare Cosentino, alle ultime elezioni, per sottrarlo all’ordinanza di custodia cautelare. Pur di prendere le parti dell’impresentabile Cosentino, Palma si è spinto, lui ex magistrato, fino a criticare e sminuire i motivi del dispositivo emesso dai magistrati. Date queste premesse, mi ha lasciato di sasso sapere che l’elezione di Nitto Palma l’hanno resa possibile i voti dei sedicenti “moralizzatori” di Scelta Civica. Ahimè … tra il dire e il fare c’è di mezzo … il trasformismo politico !
- Berlusconi, invece, non ce l’ha fatta a sottrarsi alla conferma, in appello, della condanna nel processo per i diritti TV Mediaset. Infatti, nel tardo pomeriggio di ieri, la Corte d’Appello, presieduta da Alessandra Galli, ha emessa la sentenza che condanna Berlusconi a 4 anni (pena ridotta ad 1 anno per effetto dell’indulto) ed a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 3 anni da uffici direttivi. Così, alla fine, la Corte è riuscita a giungere a sentenza nonostante gli indefessi stratagemmi, messi in atto da Ghedini e Longo, per sospendere il procedimento, opponendo numerosi legittimi impedimenti, interponendo gli impegni per la campagna elettorale, fino a ricorrere ad uno strumentale ricovero ospedaliero per uveite. In attesa del sicuro ricorso in Cassazione, sulla condanna incombono i termini della prescrizione, obiettivo di Berlusconi e dei suoi legali. Questa sentenza potrà mettere a rischio la vita del Governo Letta? Verosimilmente no, perché sfiduciare il governo potrebbe spalancare le porte ad uno scenario ancora più avverso a Berlusconi, con le possibili dimissioni di Giorgio Napolitano e la nomina di un nuovo Capo dello Stato.
- Giornata impegnativa, quella di ieri, per il Tribunale di Milano. Difatti, nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri, il procuratore Francesco Greco ha inoltrata al GUP la richiesta di rinvio a giudizio per Roberto Formigoni, ex presidente Regione Lombardia, Nicola Sanese, ex segretario generale della regione, Carlo Lucchina, ex assessore sanità, ed Alessandra Massei, ex dirigente regionale. A tutti loro sono contestate l’associazione a delinquere e la corruzione. Con astuta precauzione Formigoni si era fatto eleggere parlamentare nelle file del PdL, così da poter godere dell’immunità parlamentare nel caso venga confermato il rinvio a giudizio. Inoltre, per gratificarlo per i suoi misfatti il PdL l’ha voluto eleggere anche presidente della Commissione Agricoltura. Evidentemente Formigoni annovera un background da coltivatore che mi era sfuggito!
- Sembra che, ancora una volta, l’insistenza con cui, da qualche tempo, il Presidente della Repubblica inviti i partiti a mettere mano alle riforme, resterà disattesa. Difatti, la convenzione per le riforme istituzionali, annunciata da Enrico Letta tra gli obiettivi del programma di governo, è stata affossata da Berlusconi nel momento in cui si è reso conto di non poterla più presiedere. Con l’insipienza che lo contraddistingue, Berlusconi ha affermato che non c’è bisogno della convenzione perché le riforme le può fare il Parlamento. Già, proprio quel Parlamento che in 15 mesi non è riuscito neppure a fare una sola riforma, quella della legge elettorale!
- Dunque, ancora una giornata in cui si è avuta conferma che le istanze di moralizzazione della vita politica siano ignorate con arroganza da tutta la classe politica, senza distinzione di colore. Ma, come se ciò non bastasse, ieri, è venuto alla luce anche un episodio che conferma lo scivolo di inciviltà e maleducazione sul quale sta ruzzolando il nostro Paese. Domenica sera, al termine dell’incontro di calcio Napoli – Inter, il direttore del canale TV “Inter Chanel”, Roberto Scarpini, mentre si stava allontanando dalla tribuna stampa in ascensore, ha sentito un urgente bisogno fisiologico. Ebbene, Scarpini non ci ha pensato su neppure un istante ed ha urinato nell’ascensore. Smascherato da altri giornalisti, Scarpini si è arrabattato tra infantili giustificazioni prima di chiede scusa. Come è possibile non rimanere costernati ed avviliti da tanta barbarie in un paese che si vanta di essere culla della civiltà?
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