Probabilmente non sono l’unico italiano che, dopo il voto del 24 e 25 febbraio, osservi, con crescente insofferenza, le vicende politiche del nostro sventurato Paese.
Non passa giorno che TV e stampa ci sbattano in faccia litanie di indicatori economici inquietanti, sciorinando dati sulla crescita della disoccupazione, sul diffondersi dello stato di povertà delle famiglie, sui suicidi di persone disperate, sul debito pubblico, su prospettive niente affatto rassicuranti e così via.
A volte penso che si tratti di una forma di terrorismo psicologico, messa in atto da qualche potere occulto e malvagio per destabilizzare i cittadini, poi, però, esco da casa, vado in giro, parlo con la gente e mi rendo conto che, plausibilmente, la realtà è ancora più nera di come ce la raccontino.
Per questo, ascoltando un TG o sfogliando un quotidiano, non posso fare a meno di rimuginare che i politici, senza distinzione di colore, non abbiano capito un tubo della disapprovazione che gli elettori hanno espressa, nei loro confronti, con il voto di febbraio.
Hanno sprecati due mesi nella inconsulta ricerca di un governo impossibile, sono stati incapaci di eleggere un Presidente della Repubblica, hanno finto, con farisaici battimano, di fare proprie le critiche rivolte loro da Giorgio Napolitano.
Ma, di fronte a milioni di cittadini che continuano a soffrire i devastanti effetti della crisi, i partiti dimostrano indifferenza, ossessionati solo dalla spartizione del potere e delle lucrose poltrone.
Ne dà prova un PD lacerato, che sembra preoccupato solo di placare i contrasti interni elargendo poltrone agli esponenti di tutte le correnti.
Da parte sua, il PdL, asservito al volere di Berlusconi, si fa in quattro per impossessarsi, con prepotenza e ricatti, delle poltrone che possano essere utili al padre-padrone per salvaguardare i suoi interessi giudiziari ed economici.
Neppure Scelta Civica sembra volersi dissociare da questo degrado politico avendo scelto di essere parte di un governo i cui membri non perdono occasione per colpire il lavoro di Mario Monti e del suo esecutivo, con stroncature vergognose e velenose, alle quali non reagisce, isolandosi in un assordante silenzio.
Tuttavia la riprova che Enrico Letta non abbia nessuna intenzione di esaudire le istanze di cambiamento, sollecitate dagli italiani, la si è avuta con la nomina dei viceministri e dei sottosegretari.
Gli italiani chiedono la riduzione dei costi della politica?
Ebbene, Enrico Letta che ti fa? Rimpingua l’inutile pletora di viceministri e sottosegretari di ben 15 poltrone, rispetto al precedente Governo Monti.
Gli italiani chiedono di moralizzare la politica?
Per tutta risposta Enrico Letta nomina sottosegretario Gianfranco Miccichè, trombato alle ultime elezioni politiche, cocainomane per sua stessa ammissione, e sponsorizzato da Marcello Dell’Utri, già condannato in appello a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
Miccichè, però, non è l’unico trombato ad essere stato consolato da Enrico Letta con una poltrona governativa, perché a fargli buona compagnia incontriamo, ad esempio, Sabrina De Camillis, Walter Ferrazza, Carlo Calenda, Rocco Girlanda, solo per citarne alcuni.
Fatto sta che, in spregio al proclamato “governo assolutamente politico”, a forza di consolare questo e quello, dei 40 viceministri e sottosegretari ben 21, cioè più del 50%, non sono parlamentari eletti dal “popolo sovrano”.
Non solo ma, dando un'occhiata ai curricula di molti soggetti chiamati a ricoprire queste poltrone, si ha l’impressione che si sia voluto dare un sonoro schiaffo alla moralizzazione del governo.
Porca miseria, se questo è il deprimente andazzo della politica, come posso non turarmi il naso e guardare con simpatia all’azione di contrapposizione messa in atto dalla pattuglia grillina?
3 commenti:
Buongiorno Alex,
purtroppo "una nazione di pecore produce un governo di lupi(Bertrand de Jouvenal)" io mi sono stancato di seguire le attuali dispute politiche perché mi sono reso conto che non hanno nessuna intenzione di risolvere i problemi sottoposti dagli italiani alle ultime elezioni. Non si parla più della legge elettorale, dell'abolizione del finanziamento dei partiti, della riduzione dei parlamentari, del conflitto d'interessi e potrei andare avanti con cento altre cose. Quindi constatato che nulla è cambiato, per una 'crisi di rigetto' e soprattutto non potendo far niente per cambiare l'attuale situazione ritorno con rammarico all'astensione.
Cordiali saluti e buona domenica
Umberto Marielli
Buongiorno Umberto e buona domenica !
Purtroppo non posso che darti ragione !
Questa indegna classe politica non ha capito nulla, o finge di non aver capita la lezione del 24 e 25 febbraio.
Pur di mantenere il potere si sono seduti alla stessa tavola per spartirsi poltrone e prebende nella completa indifferenza della tragica condizione in cui vivono milioni di italiani.
Mancano i soldi per la CIG in deroga ma si preoccupano di bloccare l'introito dell'IMU, la disoccupazione è fuori controllo ma ritengono prioritario aumentare il numero dei sottosegretari, continuano a giocare con il destino di tutti noi senza pudore.
Il guaio è che ci sono troppi milioni di pecore che, comunque vadano le cose, continueranno a votare per PdL e PD senza neppure turarsi il naso.
Temo che non sia lontano il giorno in cui l'Italia sarà commissariata come la Grecia e solo allora la gente avrà un brusco drammatico risveglio con la conseguenza che ne soffriremo tutti, anche chi come noi non ha nulla a che spartire con questa classe politica.
Un cordiale saluto
Alex Visciani
ciao alex......attribuisco a grillo gran parte dello stato in cui ci troviamo.....un governo con lui non sarebbe stato peggio di questo......è impossibileeeeeeee barbara
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