Sfogliando un settimanale mi
è capitata sotto gli occhi una foto di Antonio Di Pietro, e guardandola non ho potuto fare a
meno di immaginarmi il fondatore di IdV come attore protagonista, in questo momento, di un improbabile
film: “Naufragio a Montenero di Bisaccia”.
Mi
si obietterà che Montenero di Bisaccia non è sul mare.
È
vero, lo so, ma il naufragio politico di Di Pietro è iniziato proprio a
Montenero di Bisaccia, nel marzo 2010, quando, dopo decenni di amministrazione comunale
del centrosinistra, la candidata sindaco dell’IdV, Margherita Rosati, è stata
sconfitta dal candidato del centrodestra, Nicola Travaglini.
Una
sconfitta bruciante per Di Pietro, proprio a casa sua, sebbene si fosse
impegnato in prima persona fino a chiudere la campagna elettorale.
Neppure l’elezione
a consigliere comunale di suo figlio, Vittorio, è servita a mitigare lo sconforto
di Di Pietro.
Più
di un anno dopo, era il settembre 2011, al presidente di IdV è stata lanciata una
ciambella di salvataggio dall’abbraccio con Bersani e Vendola, in quel di
Vasto.
Quell’abbraccio,
immortalato in una celebre fotografia, è stato sconfessato però, soli pochi mesi
dopo, sia da Bersani che da Vendola.
Così,
anche questa ciambella si è prontamente afflosciata.
Trovatosi isolato in Parlamento, da
quel momento Di Pietro si è arroccato sulla sterile opposizione al Governo Monti, senza rendersi conto che si stava sgretolando, poco a poco, la sua leadership, fino al colpo finale,
assestatogli dalle notizie circolate sulla sua gestione troppo allegra e personale
dei rimborsi elettorali.
In
men che non si dica il suo partito si è sbriciolato con il distacco di alcuni
rappresentanti di primo piano.
Il
termometro dei sondaggi ha potuto misurare, così, il progressivo ma rapido sopraggiungere dell’ipotermia
in IdV, partito accreditato oggi di poco più dell’1% di consensi.
Il
naufrago Di Pietro si è trovato solo ed avvilito.
Resosi conto che la sua stessa poltrona, nel
Parlamento 2013, sarebbe stata sempre più una chimera, ha iniziata una poco dignitosa questua, dapprima implorando Beppe Grillo di
farlo salire a bordo del suo gommone, ma è stato un fiasco, poi implorando Vendola di trasbordarlo
sulla zattera dell’alleanza con il PD, ricevendo, almeno fino ad oggi, il netto
rifiuto di Bersani.
Nel
frattempo, il mare della politica è sempre più increspato, le onde sono rigonfiate dal vento, le
possibilità, per Di Pietro, di trovare uno scranno nel prossimo Parlamento sono ridotte oramai al lumicino.
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