Che
Berlusconi abbia deciso di ricandidarsi alle prossime elezioni
politiche, dopo che Bersani ha vinte le primarie del PD, credo che non abbia
sorpreso nessuno.
Era
prevedibile, e non perché lui sia assediato, come dice, dalle richieste di
molti, questa è solo una bufala per gonzi, ma perché è assediato sì, ma dalle sue
pendenze con la giustizia, e l’immunità parlamentare gli fa comodo.
Non
è un caso che abbia minacciato Monti perché non emani la norma sulla incandidabilità
dei condannati. Minaccia caduta nel nulla perché la norma è stata approvata dal
Consiglio dei Ministri.
Di
Berlusconi, comunque, non c’è più nulla da scoprire.
Nei
vent’anni della sua permanenza sulla scena politica, infatti, il mondo intero,
e gli italiani di buon senso, si sono resi conto che la sua discesa in campo (coincisa, guarda caso, con il precipitoso
ritiro ad Hammamet di Bettino Craxi, suo padrino e compare di merende) gli sia
servita unicamente per immunizzare lui e le sue aziende dai guai, non solo
giudiziari, pendenti sulle loro teste.
Oggi,
perciò, siamo di fronte alla replica di un film già visto, e non a qualcosa di
nuovo.
Meno
comprensibile, anzi piuttosto sorprendente, invece, quello che accade dietro le
quinte del PdL, o come direbbero gli anglofoni nel backstage.
L’assordante
silenzio sul ritorno di Berlusconi, nelle ultime 24 ore, di tutti i presunti notabili
del PdL, conferma la loro inconsistenza sia morale che caratteriale.
Solo
Guido Crosetto ha dimostrato di avere personalità e coraggio per attestare il
suo imbarazzo ed il suo dissenso, fino ad abbandonare gli studi televisivi di
LA7, in segno di disagio per le domande sulla nuova discesa in campo di
Berlusconi.
Chapeau
Crosetto ! Una persona che merita rispetto !
E
Alfano ?
Possibile
che non abbia nulla da dire, proprio lui che, come segretario del PdL, di fatto
sia il più sputtanato dal ritorno in campo di Berlusconi ?
Si
era impegnato pubblicamente su tutti i media, aveva giurato e spergiurato che il
PdL avrebbe realizzate le primarie, ne aveva fissata, prima, e riconfermata,
poi, la data del 16 dicembre, aveva costretti i candidati a raccogliere le
firme per proporre la loro candidatura, ed ora tace, come inebetito, non
reagisce.
Si
è lasciato manovrare, giorno dopo giorno, come una marionetta da Berlusconi e dalle
sue fluttuanti paturnie, senza mai dar prova di avere gli attributi per essere
il vero segretario del partito.
E
l’agguerrita Giorgia Meloni ?
Si
era detta contraria ad una nuova candidatura di Berlusconi, aveva deciso di
sfidare Alfano alle primarie, nonostante il parere contrario degli ex An, ed ora tace anche lei.
Ma,
a sorprendere è soprattutto il silenzio dei 34 componenti l’Ufficio di
Presidenza del PdL che, dopo una infiammata riunione di molte ore, hanno
sintetizzate le decisioni prese in un insulso comunicato dal mieloso tono “volemose ben”, per essere spiazzati,
dopo poche ore, dall’estemporaneo annuncio, fatto in prima persona da
Berlusconi, che, di fatto, ridicolizzava e delegittimava il ruolo stesso
dell’Ufficio di Presidenza.
Possibile
che nel PdL vivano solo marionette pronte a farsi manovrare dai voleri di un marionettista
che pensa solo a se stesso ?
Penso
che le beghe interne del PdL e l’inettitudine dei suoi notabili, dovrebbero non
appassionare gli italiani, purtroppo però, per molti anni il governo del Paese
è stato nelle mani di questi individui ed è preoccupante che, ora, intendano ricandidarsi
per tornare a governare.
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