Roma, ore 10:00 – Associazione Stampa Estera: ospite è Pierluigi Bersani,
candidato premier del PD alle elezioni politiche 2013.
Fin dalle prime battute, Bersani assume atteggiamenti e
toni come se già avesse vinte le elezioni.
Arriva ad affermare:
“sono certo che la maggioranza ci sarà. Sia per i numeri, sia per la politica”.
Ma non si ferma qui, va oltre dicendo: “confermo la mia assoluta intenzione di
vedere il presidente Monti ancora impegnato”.
Non dice, però, dove e come.
Forse immagina un ruolo da suo
segretario personale ?
I giornalisti presenti si domandano se parole così incaute
siano ispirate dai sondaggi o siano solo effetto di un sogno ad occhi aperti di
Bersani.
Infatti, mancano ancora 65 giorni alla chiamata degli
elettori alle urne e lo scenario politico è quanto mai fluido ed in evoluzione.
Bruxelles, ore 14:00 – Accademia Reale: è in corso la riunione dei leader e
capi di governo del Partito Popolare Europeo.
Improvvisamente, tra la sorpresa generale, arriva Mario
Monti, invitato dal presidente PPE, Wilfred Martens, e dal segretario PPE,
Antonio Lopez Isturiz.
Un vero e proprio coup
de theatre, sia perché Mario Monti non è iscritto al PPE, sia perché, in
rappresentanza dell’Italia, c’è già Silvio Berlusconi, presidente del PdL.
Wilfred Martens informa di aver invitato Monti perché
illustrasse la situazione italiana, dopo l’apertura della crisi di
governo.
Una mossa, quella di Martens, che non solo marginalizza
Berlusconi, ma offre, a Monti, l’occasione per togliersi qualche sassolino
dalle scarpe.
Infatti Monti conferma che l’annuncio delle sue dimissioni
era diventato inevitabile dopo le parole pronunciate, a Montecitorio, da
Angelino Alfano segretario del PdL, partito membro di PPE.
Nei giorni precedenti, peraltro, aperte critiche sia alla possibile
candidatura di Berlusconi, sia alle parole di Alfano, erano già state oggetto
di dichiarazioni del capo gruppo PPE a Strasburgo, Joseph Daul.
Il fatto particolarmente rilevante della giornata, però, è
che Mario Monti, incassa l’apprezzamento di tutti per il suo operato e riceve
l’endorsement dei membri del PPE, tra
cui Martens e Merkel, perché si candidi, alle prossime elezioni, come leader di
una formazione moderata.
O O O
Una giornata straordinaria nella sua imprevedibilità.
Una giornata che potrebbe scompaginare, e non poco, lo
scenario politico italiano, fino a buttare all’aria le certezze esibite da
Bersani alla stampa estera.
Pur ringraziando i membri del PPE per gli apprezzamenti
ricevuti, Monti, com’è nel suo stile, non si è sbottonato, però, sulle sue
intenzioni.
Cosa potrà accadere i questi 65 giorni che ci separano
dalle elezioni 2013 ?
Se Monti dovesse decidere di cogliere la sollecitazione
del PPE e proporsi come leader di un assemblement
delle forze politiche moderate, si potrebbero riaprire, infatti, i giochi elettorali.
Ad esempio, quanti potrebbero essere gli elettori
moderati, oggi dormienti in quel 50% d’indecisi ed astensionisti, rilevato dai
sondaggi, che potrebbero essere invogliati a dare il loro voto a questo
ipotizzato assemblement.
Quanti membri del PD, vicini alle posizioni “montiane” ed intimoriti dall’abbraccio
di Bersani con Vendola, potrebbero essere attratti da una riunione dei moderati ?
Che cosa succederà nel PdL nei prossimi giorni ?
L’unica cosa che appare certa è che i sondaggisti avranno il loro gran
da fare, nelle prossime settimane, per soddisfare la generale fame di previsioni
sul nuovo scenario elettorale.
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