In questi giorni mi è capitato di riascoltare il discorso che il Presidente dell’Uruguay, Jose’ Pepe Mujica, ha pronunciato nello scorso mese di giugno, dalla tribuna del G 20 svoltosi in Brasile.
Un discorso incisivo, intriso di politica autentica, ignorato per lo più dai media nostrani per evitare, forse, che il popolo italico si potesse rendere conto dell’abisso che c’è tra la vera politica ed i discorsi dei fasulli politici di casa nostra.
Mi riprometto di dedicare un prossimo post al discorso di Jose’ Pepe Mujica, perché ne vale la pena !
Oggi, però, vorrei prendere spunto dall’etichetta che è stata appiccicata a Jose’ Pepe Mujica, da quando è Presidente dell’Uruguay: “il Presidente più povero del mondo !”.
Infatti, dell’emolumento mensile di 12.000 dollari, che gli spetta come Presidente uruguaiano, Jose’ Pepe Mujica trattiene per sé soli 775 dollari e devolve tutta la differenza in beneficenza, per aiutare i cittadini più poveri ed i piccoli imprenditori in difficoltà.
Perché 775 dollari ? Perché questo è il reddito medio mensile dei cittadini dell’Uruguay.
Riflettendo sui possibili motivi che avevano indotte stampa e TV ad ignorare le parole di Jose’ Pepe Mujica, mi è venuto in mente che mesi prima gli stessi media avevano anche evitato di informare gli italiani, con il dovuto risalto, del vergognoso voto, con il quale il Parlamento aveva respinta la proposta di abolire i vitalizi parlamentari fatta dal deputato Antonio Borghesi, di IdV.
I vitalizi sono tra i privilegi più infami di cui goda la Casta e che pesano sulle casse dello Stato, ogni anno, per non meno di 200 milioni di euro.
Infatti, mentre in Italia vivono lavoratori che, dopo aver versati contributi per 40 anni e più, percepiscono pensioni da fame, nel nostro Paese succede che 3 parlamentari radicali, per essere stati alla Camera un solo giorno, godano di un vitalizio mensile di 3.000 euro.
Così come considero ignominioso e mi fa incazzare che due parlamentari, uno PD ed uno PdL, abbiano potuto andare in pensione all’età di 45 anni, con un vitalizio di oltre 8.000 euro, e che la vedova di un deputato, che non ha mai messo piede in Parlamento, goda dell’assegno di reversibilità.
Ebbene, di fronte a questo schifo, la proposta di Antonio Borghesi di abolire i vitalizi, è stata respinta con il voto contrario di 498 deputati, 22 a favore, 5 astenuti di cui 2 radicali !
Un parlamento scandaloso, che ha saputo compattarsi, ancora una volta in modo bipartisan, per alzare le barricate a difesa di uno dei privilegi della Casta.
Ora sembra che, finalmente, con la prossima legislatura i vitalizi saranno computati con il metodo contributivo, per i parlamentari così come accade per tutti i lavoratori, però, rimarranno 1.377 ex deputati e 861 ex senatori che continueranno a godere dei vitalizi secondo le vecchie regole, questo perché Camera e Senato hanno ritenuto che si tratti di diritti acquisiti e, perciò, intaccabili !
Mi domando: ma non sarebbe il caso di organizzare, per i nostri politici, uno stage in Uruguay presso Jose’ Pepe Mujica ?
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