Era il 13 gennaio 2012, quando un certo signor Schettino
fece naufragare la Costa Concordia davanti all’isola del Giglio, causando la
morte di 32 persone, di età e nazionalità diverse.
Il signor Schettino è noto, in tutto il mondo,
per la prova di codardia che ha saputo dare, lasciando per primo la nave e
mettersi in salvo, proprio lui che, come comandante, avrebbe dovuto essere l’ultimo
ad abbandonare la nave.
È popolare anche per l’ordine impartitogli, dal Com.te
De Falco della Capitaneria di Livorno che, appena si rese conto che Schettino era già
a terra in salvo mentre i passeggeri rischiavano la vita, gli urlò al telefono:
“Torni subito a bordo … cazzo !”.
Dopo 11 mesi dal disastro, oggi il signor Schettino
pretenderebbe addirittura le scuse perché, dice lui, non è stato un codardo ma
un eroe. Assurdo!!!
Pochi mesi prima, però, era novembre 2011, un altro individuo
si era dato alla fuga, abbandonando il posto di comando, dopo aver fatto colare
a picco non una nave, ma un intero Paese, l’Italia.
Questo individuo, che si comportava come se il governo fosse
un palcoscenico da avanspettacolo, con barzellette, doppi sensi, ballerine e spogliarelli, ha combinato un disastro dopo l'altro.
Così, l’Italia è finita umiliata a livello internazionale,
espropriata del suo prestigio, immersa in una crisi economica senza precedenti,
deprezzata sui mercati internazionali, costretta a pagare cara la collocazione
dei propri titoli a copertura del debito pubblico.
Per completare la catastrofe, l’individuo, ormai rintronato ed incapace di connettere,
sottoscrisse impegni, con l’UE, così onerosi per l’Italia, da spingere perfino Sandro
Bondi, uno dei suoi fedelissimi tirapiedi, ad ammettere, con franchezza,
che ai successori era stata lasciata una dolorosa eredità. E lo ammise con queste parole:
“Gli impegni assunti,
nel 2011, prevedono vincoli molto gravosi ed impegnativi di riduzione del
debito pubblico, soprattutto in una situazione recessiva come quella che
viviamo … ed è motivo di rammarico che l’informazione sulla portata esatta e le
conseguenze effettive di quegli accordi, soprattutto da parte dell’allora
ministro dell’economia, non abbia reso possibile una reale consapevolezza sulle
conseguenze degli impegni assunti”.
La gravosità degli impegni, da lui stesso sottoscritti, spaventò
così tanto l’individuo da indurlo a svignarsela e ad abbandonare il timone del
Paese.
Per fortuna degli italiani, solo la saggezza del Capo
dello Stato ha evitato che, in quel momento, qualcuno potesse urlare a quell’individuo:
“Torni subito a bordo … cazzo”.
Purtroppo, però, oramai l’Italia era vincolata a
rispettare gli impegni presi da quell’individuo, per evitare il default e per non correre il rischio di
finire come la Grecia, sotto le grinfie di una troika che ci avrebbe imposto un
piano di austerità molto più amaro e nefasto di quello adottato dal Governo
Monti.
Oggi, però, quell’individuo fa lo smemorato, fa finta di non
ricordare in quale stato drammatico abbia lasciato il Paese nel novembre 2011 !
Oggi, quell’individuo si comporta come Schettino, né più né meno.
Pretende riproporsi, infatti, come un eroe pronto a salvare il mondo, propinando agli italiani le
solite fregnacce, con la prospettiva di un altro avanspettacolo.
A preoccupare, non solo lo scenario internazionale, ma tutti
gli italiani di buon senso, però, è il livello di dabbenaggine di quella parte dell’elettorato
che, per anni, ha creduto al cacciaballe e che, oggi, potrebbe ricascarci.
Non resta che incrociare le dita.
Perbacco… stavo per scordarmelo ! Quell’individuo ha un nome e cognome, si
chiama Silvio Berlusconi !
1 commento:
un terzo nome??????????????????------barbara
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