Ho atteso qualche
giorno prima di scrivere questo post, sperando, ahimè inutilmente, che dalle
gerarchie ecclesiastiche si levasse almeno una parola di censura nei confronti
di don Piero Corsi, parroco di San Terenzo, stupendo borgo marinaro del comune
di Lerici, in provincia di La Spezia.
Che delusione !
Nessuna censura e
neppure una parola di biasimo, per cui mi sembra legittimo dedurre, in base
all’assioma che il “silenzio è assenso”,
che la abietta iniziativa del parroco di San Terenzo abbia trovata una qualche condivisione
da parte delle alte sfere del clero cattolico ed in particolare del Vescovo di
La Spezia.
Nei giorni precedenti
le festività natalizie, don Piero Corsi ha pensato di mettere in bella mostra,
nella bacheca della chiesa parrocchiale, una lettera-volantino dall’eloquente e
sgradevole titolo
“Le donne e il femminicidio:
le donne facciano sana autocritica, quante volte provocano?”
Con la
lettera-volantino, questo sacerdote, di Santa Romana Chiesa, addossa alle donne
la colpa di farsi violentare, stuprare ed assassinare.
Infatti, con una folle
e sconcertante tesi, il prete afferma, nel suo messaggio natalizio, che
sarebbero le donne e le ragazze, con i loro abiti succinti, a provocare gli
istinti degli sventurati e fragili maschietti.
Da qui l’esortazione, a
donne e ragazze, a fare un “sano esame di
coscienza” e l’invito a trarre le debite conclusioni, vale a dire che,
siano proprio loro stesse a cercare gli stupri, le violenze, i femminicidi.
Chiaramente si tratta
di affermazioni che solo una mente delirante, degradata da anni di seminario,
prima, e di sacerdozio, poi, può avere avuta l’impudenza di proferire.
Alla mente farneticante
di don Piero Corsi è sfuggito, però, che a qualcuno potrebbe venire in mente di
affiggere, nelle bacheche delle parrocchie, una lettera-volantino con la quale mettere
in guardia, ad esempio, bambini e ragazzi affinché evitino di: “frequentare chiese ed oratori per non
provocare gli istinti dei preti pedofili che affollano i luoghi di culto e di
evangelizzazione”.
Mi domando se, di
fronte all’affissione di siffatta lettera-volantino, le alte gerarchie
ecclesiali rimarrebbero in un altrettanto assordante silenzio.
Comunque, non è la
prima volta che don Piero Corsi dia prova di evidenti turbe.
Ai primi di ottobre,
nell’ormai celebre bacheca, il parroco aveva già affisse le vignette
anti-islamiche, che hanno provocate violente e sanguinarie reazioni in tutto il
mondo.
Non solo, ma mesi
prima, brandendo un pesante candelabro aveva cacciato dalla sacrestia un
barbone che era entrato per chiedere l’elemosina.
Ha
voglia il signor Ratzinger di predicare fratellanza, solidarietà, indulgenza,
carità, etc., se poi i suoi bottegai si comportano, sul campo, come questo don
Piero Corsi !
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