A conferma che la stupidità umana non ha
limiti, basta seguire, in un giorno qualsiasi, le performance di alcuni rappresentanti
del PdL, il partito che ha portato il Paese sulla soglia del default ed oggi si
ripropone per governare l’Italia.
Lo spettacolo circense ha come prima protagonista Michaela
Biancofiore, amazzone berlusconiana che sfoggia bella presenza
ma difetta di cultura costituzionale.
Michaela Biancofiore, in una
trasmissione radiofonica, ha dichiarato: “Ora
che Monti si è dimesso, Napolitano deve nominare subito Berlusconi come premier
perché è l’unico che ha la maggioranza in Senato, senza andare alle elezioni”
!
Se si può comprendere che la bionda altoatesina, eletta a Napoli, abbia vissuto a lungo come eremita sulle montagne, è anche lecito supporre che, da ragazza, sia andata a scuola per qualche
giorno, abbastanza per imparare che la vita delle istituzioni italiane è retta
dalla Carta Costituzionale.
Una Costituzione che, ad esempio, contempla la liturgia
elettorale ogni quattro anni, e che considera non sufficiente la maggioranza in
una delle due camere per governare il Paese.
Ma perché sorprendersi ? Infatti, incredibile
ma vero, Michaela Biancofiore, per le sue competenze è stata
niente popò di meno che membro della Commissione Affari Costituzionali !
Cosa faceva lei quando la Commissione di riuniva ?
Cosa faceva lei quando la Commissione di riuniva ?
Dopo di lei, sulla pista del circo va in scena il duello
rusticano, in una versione più moderna.
Ad emulare le gesta di compare Alfio e compare Turiddu, ci sono
due siciliani DOC: Marcello Dell’Utri ed Angelino Alfano.
In questo teatrino rusticano, non ci sono coltelli a
serramanico, ma solo parole più taglienti di una lama.
Dell’Utri va subito all’attacco.
Alfano come segretario non è mai esistito perché “non ha le palle”, afferma Dell’Utri rincarando,
poi, la dose: “poveretto, non ha potuto
cambiare nulla e così il partito è imploso e non si è rinnovato”.
Una ferita lancinante per Alfano che s’incazza più
che se gli avessero dato del “connuto”.
Alfano passa al contrattacco, e con la bava alla bocca dichiara
che “i guai del partito derivano anche da
soggetti come Dell’Utri, che è un povero disgraziato … e parla a ruota libera”.
I dissidi, nel PdL, che covavano sotto le ceneri, ora esplodono
e non ci resta che attendere di veder scorrere profluvi di sangue.
Finalmente, sulla pista del circo spunta lui, Silvio Berlusconi.
Se la prende subito con lo spread definendolo un “imbroglio”, per poi spingersi oltre e
domandarsi “cosa ci importa degli
interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi ?”.
No ! Non è possibile ! Ha detto “cosa ci importa” ?
Per dire una siffatta stupidaggine, Berlusconi o è così
bollito da aver perso il lume della ragione, oppure ha il cervello putrefatto ormai
dalla malafede.
Una corbelleria ciclopica che fa incavolare non solo la
casalinga di Voghera, ma addirittura il Presidente di Confindustria, Giorgio
Squinzi, che risponde sdegnato: “lo
spread è importante perché impatta direttamente sul costo del nostro debito
pubblico e sulla possibilità di destinare fondi per ridurre il cuneo fiscale,
che è la cosa più importante per rilanciare l’economia del nostro Paese”.
Ed eccoci al gran finale !
In tutti gli spettacoli circensi è il momento in cui si fa
festa, si scherza, si ride con i lazzi finali.
Per ogni padrone di circo è il momento del tripudio, e Berlusconi
non si lascia scappare l’occasione per raccontare la sua ultima barzelletta: “Fino a quando sono stato
a rappresentare l’Italia nei consigli dei capi di Stato, tra i 27 capi ero uno
dei due o tre più autorevoli !”
In Italia e nel mondo esplode una fragorosa ed incontenibile risata.
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