lunedì 1 aprile 2013

Arlecchino e Pulcinella … senza governo



Che delusione !
Nell’uovo di Pasqua il Presidente della Repubblica non ci ha fatto trovare un nuovo governo, bensì un pool di 10 improbabili saggi.
Anche se nutro la massima stima e simpatia per Giorgio Napolitano, confesso che questa decisione, per me, è assolutamente indecifrabile.
Sono convinto, infatti, che la stravagante commissione di saggi sarà solo l’inutile artificio per prolungare di qualche giorno l’agonia della legislatura appena nata, una legislatura entrata in coma irreversibile già con il voto del 24 e 25 febbraio scorsi.
Il Capo dello Stato e noi tutti siamo vittime, oggi, della confusione e dell’incertezza che proprio noi siamo stati capaci di creare con la dabbenaggine del nostro voto.
Ma noi italiani siamo anche vittime, da anni, dell’arroganza e della meschinità con cui i politici si preoccupano solo dei loro squallidi interessi, e se ne fregano del Paese, dei cittadini e delle loro angoscianti difficoltà.
Ostaggi di una classe politica che, per miseri calcoli di convenienza e senza curarsi delle ripetute sollecitazioni del Capo dello Stato, ci ha costretti a votare con una legge elettorale vergognosa.
Per quindici mesi, nella passata legislatura, i partiti ci hanno presi in giro fingendo di darsi da fare per riformarla.
In realtà, però, da un lato il PD, pronosticato vincitore, non ha voluto rinunciare alla possibilità di accaparrarsi lo spropositato premio di maggioranza alla Camera, e dall’altro, il PdL, presunto perdente, ha preferito puntare tutto sul tentativo di impedire che il PD ottenesse la maggioranza anche al Senato.
Sia PD che PdL i loro obiettivi li hanno conseguiti, si, ma con il risultato di aver fatto piombare il Paese in uno stallo assurdo e melmoso, dal quale neppure la buona volontà e la saggezza di Giorgio Napolitano riusciranno a tirarlo fuori.
Immagino che ogni italiano, di buon senso, sia sconcertato e schifato dallo squallido spettacolo al quale è costretto ad assistere.
L’istanza di cambiamento, che sgorga con vigore dai cittadini, è messa in gabbia da volgari interessi delle fazioni in campo che, in pubblico, inneggiano al cambiamento, ma si affrettano ad inibirlo quando il nuovo rischi di mettere in pericolo il loro tornaconto.
È successo con la riforma della legge elettorale, come si è visto, ed è quello che, oggi, si ripete impedendo la nascita del nuovo governo.
L’insistenza con cui il PdL vuole imporre, al Capo dello Stato, un governo di grande coalizione, ne è la conferma.
Eppure, il PdL è solo la terza forza politica, uscita dalle urne, con il 16% di voti in meno del PD ed il 14% in meno del M5S !
Ma il suo scopo è palese, in un governo di grande coalizione, il PdL riuscirebbe ad eliminare, dall’agenda, tutti i progetti di legge indigesti al suo padre padrone, Silvio Berlusconi.
Indigesti come, ad esempio: legge sul conflitto d’interessi, legge contro la corruzione, legge contro il riciclaggio ed il falso in bilancio, prolungamento dei termini di prescrizione, norme contro le frodi fiscali, provvedimenti contro il voto di scambio, limite al numero dei mandati parlamentari, ineleggibilità al Parlamento.
Dal canto suo, invece, il PD è contrario alla cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti, perché senza quel denaro non potrebbe permettersi di sostenere l’elefantiaca struttura del partito che ha in organico oltre 200 dipendenti.
E mentre PD e PdL, l’un contro l’altro armati, paralizzano il Paese impedendone la governabilità, il M5S, vessillifero e propugnatore del cambiamento e della moralizzazione in campagna elettorale, di fatto rifiuta ogni confronto istituzionale e politico.
Così, deputati e senatori M5S bivaccano in Parlamento, a spese degli italiani, comandati a bacchetta, attraverso il web, dal boss Beppe Grillo che non lesina loro minacce in caso di dissenso.
Se questo atteggiamento di totale disinteresse per i problemi del Paese, da parte del M5S, non dovesse cambiare nei prossimi giorni, con amarezza dovremmo riconoscere che nelle urne sono stati depositati 8.784.377 voti del tutto inutili per affrontare e superare le mille difficoltà degli italiani.
Come temo, purtroppo, che altrettanto inutile si rivelerà il lavoro dei 10 saggi, ai quali il PdL, per bocca di Cicchitto, ha già imposta una scadenza: “se entro 7 / 10 giorni non troveranno una soluzione si tornerà alle urne”.
Per Giove, devo essermi distratto: ignoravo che Cicchitto fosse stato eletto  Presidente della Repubblica, visto che decide lui se e quando votare !

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Riporto: "Dal canto suo, invece, il PD è contrario alla cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti, perché senza quel denaro non
potrebbe permettersi di sostenere l’elefantiaca struttura del partito che ha in organico oltre 200 dipendenti.

E mentre PD e PdL, l’un contro l’altro armati,
paralizzano il Paese impedendone la governabilità, il M5S, vessillifero e propugnatore del cambiamento e della moralizzazione in campagna elettorale, di
fatto rifiuta ogni confronto istituzionale e politico"

E' la prima volta che entro in alcuni blog e non sono mai stato legato a bandiere, ma per votare sto attento alle idee delle persone.
Circa questo articolo vorrei dire che la politica può essere fatta con mezzi minimi come ha dimostrato Grillo, però i cambiamenti sono problemi di cultura in senso lato, anche tecnica per l'uso della rete. Quindi occorre essere moderati e fare la riforma della politica senza contributi con il tempo. Per ora se si eliminassero i RIMBORSI ELETTORALI PER SPESE INERENTI E CERTIFICATE DA REGOLARI FATTURE, CON UN TETTO MASSIMO IN BASE AI VOTI RACCOLTI O IN BASE AD UN MAX DI MANIFESTI ECC. PER ABITANTI, farebbero realmente politica solo i ricchi o, per chi vuole aprire al finanziamento dei privati, cretini sorretti da potenti o da mafie che ci farebbero vedere e capire solo ciò che gli fa comodo (si pensi a quanto fatto dalle banche, dalle lobbies delle armi negli USA, dalle multinazionali farmaceutiche. Si inventano ogni ragionamento, anche logico, pur di far credere quanto fa loro comodo, per accalappiare il consenso elettorale dei rincoglioniti.
Quindi ricalcolo del rimborso elettorale con tetto max ed ELIMINAZIONE dei fondi a tutti i politici in particolare ai gruppi, ai consiglieri, ecc. dei FONDI PER LE ATTIVITA' POLITICHE SUL PROPRIO TERRITORIO. Una volta eletti è un loro obbligo riferire ai loro elettori ed a loro spese. E’ qui la parte più marcia, dispendiosa e ove questi profittatori infilano di tutto anche "gratta e vinci" dato che sono "poveri". Il PD certamente dovrà snellire i dipendenti. Si dovrà tornare al volontariato come una volta.

Anonimo ha detto...

Grillo ha messo in ginocchio i partiti, ma non sa utilizzare la situazione, perché se faceva nascere un governo, poteva dettare quali leggi e come redigerle (è importante perché mi sembra di capire che nessun parlamentare le abbia lette e capito i risvolti possibili e cioè abbia visto "dietro l'angolo", cioè le "scappatoie" volute o no per eludere la legge stessa. Si pensi all'eliminazione del massimo scoperto alle banche da parte di Tremonti. Dal 1 giugno di quell'anno le banche vogliono dalle aziende la media dello 0,5% ohni trestre (=2% annuo contro lo 0,125 della voce massimo scoperto) del valore dell'affidamento. Poi se si va scoperto scattano gli interessi passivi ben alti considerando che il danaro costo all'inizio lo 0,75%.
Grillo doveva chiedere la presidenza di alcune commissioni importanti per dirigere il momento della stesura delle leggi (e possibilmente facendole riscrivere di nuovo per intero e non con i soliti rimdi alle precedenti)
Grillo pensa che se si farà un governo PD-PDL+ altri gli Italiani prenderanno i bastoni. Ma non ha capito che li prenderanno contro il M5S. Movimento che potendo obbligare i partiti a fare subito dei grossi cambiamenti culturali, economici e di leggi più giuste per i cittadini, l'ambiente, ecc. non ha fatto nulla, ha solo creato malcontento in chi lo ha votato ed anche in chi, visto la percentuale di voti presi, era contento perché obbligava i partiti meno scorretti, a seguire molta parte, quasi tutto, eccetto l'utopico, del programma (legge elett.- acqua pubbl.- riduzione finanz. partiti, eliminazione fondi ai politici per attività politiche sul territorio, falso in bilancio. pagamento delle tasse del 45% da parte degli scudati al 5% da B., ineleggibilità candidati condannati anche in primo grado o inquisiti per mafia, eliminazione di tutti i vitalizi ai politici che li prendono e non hanno raggiunto i 67 anni di età come tutti gli altri lavoratori, ecc. ecc.
Se grillo farà passare inutilmente questa ottima occasione sarà veramente abbandonato ed i cittadini in seguito non crederanno nemmeno ad altri profeti di giustizia ed eguaglianza sociale.