2008 : Alitalia, la nostra compagnia di bandiera, è sull’orlo del
fallimento, ha debiti finanziari per oltre 1,4 miliardi di euro e necessita, con
urgenza, di una iniezione di almeno 1 miliardo di euro per continuare
l’attività. Se dovesse fallire sarebbero a rischio 20.000 posti di lavoro.
AirFrance–KLM si fa avanti, propone di rilevare Alitalia per 2,4
miliardi di euro facendosi carico, così, anche dei debiti. AirFrance–KLM nel suo piano prevede
esuberi di 2.150 dipendenti.
Il Governo Prodi, in carica, vede con favore il salvataggio di Alitalia
con il piano proposto da AirFrance–KLM.
ooooo
- Ma, nei primi
mesi del 2008 ed è in corso la campagna elettorale per le elezioni che si
terranno il 13 e 14 aprile. Berlusconi, attacca l’operato del Governo Prodi sul
caso Alitalia al grido di “salviamo
l’italianità” della nostra compagnia di bandiera.
- Vinte le
elezioni e formato il governo, Berlusconi rifiuta la vendita di Alitalia ad AirFrance-KLM ed incarica banca Intesa San Paolo (di cui è amministratore delegato Corrado Passera) di predisporre
un piano di risanamento da sottoporre ad una ipotizzabile cordata di
imprenditori italiani.
- A fine agosto
2008 il piano, battezzato “Fenice”, è
pronto per essere presentato a possibili investitori interessati.
- “Fenice” prevede la costituzione di due società, una “bad company”, alla quale conferire debiti e passività,
una “new company”, per dar vita alla possibile cordata, ed indica in 7000 dipendenti gli esuberi previsti.
- Berlusconi
chiama a raccolta alcuni imprenditori, suoi sodali, ed in autunno la cordata
CAI prende corpo con l’adesione, oltre che di Intesa San Paolo, anche di 20
investitori che hanno fiutato l’affare. Tra i “cordatisti”, pronti ad entrare nella “new company”, spiccano tra gli altri i nomi di Benetton,
Colaninno, Riva (ILVA), Ligresti,
Marcegaglia, Caltagirone.
- L’acconto finanziario “in contanti” dei 20 “eroici patrioti” (come li ha
definiti Berlusconi), per il 75% della “new company”, è di 300 milioni di
euro.
- AirFrance-KLM acquisisce, invece, il 25% della “new company” versando 323 milioni di euro.
- Per un vincolo
sociale, previsto dall’atto costitutivo CAI, i soci sono impegnati a
restare nel capitale della compagnia fino al 2013.
- Berlusconi si
guarda bene dal dire, ai contribuenti italiani, che sulle loro spalle viene
scaricata la “bad company”, con debiti e passività, ed il costo per gli ammortizzatori sociali di 7.000 esuberi, per
un valore stimato di diversi miliardi di euro. La “italianità” della compagnia aerea costa molto cara agli italiani, ed
intanto Alitalia continuerà a perdere, ogni anno, centinaia e centinaia di
milioni di euro.
ooooo
Il 12 gennaio 2013, cioè
tra pochi giorni, scadrà il vincolo sociale, sottoscritto dagli “eroici patrioti” che, perciò, potranno
mettere sul mercato le loro azioni CAI cedendole al miglior offerente.
Voci insistenti
confermano che AirFrance-KLM sia intenzionata ad esercitare il suo diritto di
opzione e sia pronta a riconoscere agli “eroici
patrioti”, per le loro azioni, un
sovrapprezzo del 20%.
La proposta sembra allettare
molto gli “eroici patrioti”, la cui intenzione
di scappare da questa avventura sembra ormai accertata.
Il caso vuole che, oggi
gennaio 2013, l'Italia sia nuovamente in campagna elettorale.
Convinto che gli
italiani abbiano dimenticato di essere stati buggerati e salassati, da lui, con
la fandonia della “italianità”,
Berlusconi torna alla carica.
Questa volta, però, non
ciancia più di “italianità” della
compagnia di bandiera, ma si oppone ad AirFrance-KLM blaterando, udite udite, del rischio che AirFrance possa dirottare i
turisti dalle nostre città d’arte verso i Castelli della Loira (sic !!!).
Sta a vedere che nella
mente delirante del cacciaballe Berlusconi sta maturando un’altro redditizio business da far
fare ai suoi sodali “eroici patrioti”, ed un altro pessimo bidone da rifilare agli italiani.
Temo,
purtroppo, che molti gonzi abboccheranno anche questa volta e lo voteranno, mentre ad Arcore gli "eroici patrioti" brinderanno con champagne, ovviamente francese !
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