C’è un antico adagio popolare che dice “i pifferi di montagna andarono per suonare e furono suonati”… e così è successo a Santoro e Travaglio, giovedì sera 10 gennaio 2013, durante la puntata di “Servizio pubblico”.
Per anni, Michele
Santoro e Marco Travaglio non hanno persa occasione per indirizzare critiche,
quasi ossessive, a Silvio Berlusconi, però sempre a distanza perché il
destinatario delle loro offensive non era mai presente.
A cominciare dalla
discesa in campo, per proseguire via via con le sue disavventure giudiziarie,
le leggi ad personam, le amicizie
compromettenti, fino ai fasti del bunga
bunga, Santoro e Travaglio hanno scoccati i loro strali contro Berlusconi.
È comprensibile che, da
parte sua, Santoro avesse più di un valido motivo per covare risentimento nei
confronti di Berlusconi.
Infatti, nel 2002,
mentre era Presidente del Consiglio, da Sofia Berlusconi emise il famoso “editto bulgaro”, nei confronti di
Santoro, Biagi e Luttazzi, accusandoli di “uso
criminoso della TV pubblica” ed invitando la dirigenza RAI ad estrometterli
dai palinsesti, il che avvenne, di fatto, poco tempo dopo.
L’avversione quasi
viscerale di Marco Travaglio, invece, è nata probabilmente con il licenziamento
di Indro Montanelli da direttore di “Il
Giornale”, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi.
Un’avversione che si è
trasformata, alla fine, nella fortuna professionale ed economica dello stesso
Travaglio.
Con queste premesse
quale migliore occasione dell’ospitata di Berlusconi, alla puntata di “Servizio Pubblico”, per metterlo
all’angolo e costringerlo a difendersi dalle critiche che gli avevano mosse per
anni in TV, sulla stampa, con i libri ?
Invece, nulla,
assolutamente nulla !
Nessun accenno alle
leggi ad personam, non una parola sui
processi che hanno coinvolto Berlusconi, neppure sfiorato il caso di Ruby
nipote di Mubarak, non un riferimento al bunga
bunga ed alle olgettine che
Berlusconi continua a foraggiare lautamente in cambio del loro silenzio.
Da implacabile
accusatore Santoro si è trasformato in un tappetino sul quale Berlusconi ha
potuto passeggiare a suo agio, raccontando le consuete fandonie senza che
nessuno osasse confutarle.
Eppure di spunti, per aprire
la caccia alle bufale, Berlusconi ne ha offerti a bizzeffe.
Dalla congiura della
Bundesbank contro il suo governo, alla negazione spudorata della crisi fino a
novembre 2011, dalla paternità dell’IMU alla verità sul sostegno al governo
Monti, dalla lotta all’evasione fiscale all’impossibilità di emettere decreti
legge da parte del consiglio dei ministri, e via seguendo.
Ed invece no !
Berlusconi è stato
libero di sciorinare le sue menzogne su tutto e tutti, con il complice silenzio
di un irriconoscibile Santoro che, per l’occasione si è trasformato nel clone
di Bruno Vespa.
Santoro è sembrato
anestetizzato da Berlusconi ed ha avuto un moto di riottosità solo quando, con
la lettura della lettera a Travaglio, Berlusconi avrebbe “violati i patti” !
Ecco la chiave di
lettura dell’arrendevolezza con cui Santoro ha gestita la trasmissione, gli oscuri
“patti” stipulati con Berlusconi.
Al narciso Santoro
interessava una sola cosa, poter realizzare una puntata di “Servizio pubblico” che gli regalasse il boom dello share televisivo.
Per raggiungere il suo
scopo Santoro aveva assoluto bisogno che Berlusconi accettasse di essere ospite
di “Servizio pubblico” e, quindi, ha
scelto di scendere a patti con il nemico di sempre, sbracando fino al punto di
accettare che, per oltre due ore e mezza, Berlusconi non solo fosse l’unico
ospite, ma fosse anche libero di decidere cosa dire e come dirlo, senza dover
affrontare un contradditorio.
Santoro, Travaglio,
Innocenzi, Costamagna e Dragoni avrebbero dovuto essere solo delle scolorite comparse,
e così è stato.
2 commenti:
sei piuttosto ingiusto.....santoro si è comportato bene.....speravo che almeno tu non ti unissi al coro delle lodi al nano....come me penso molte altre persone di buon senso....guardando la sua sceneggiata abbiano pensato : povero piccolo nano !!!!!!!!!!!!!!!!! barbara
Non ingiusto... ma obiettivo... per un piatto di lenticchie (= share) ha fatto la figura dello zerbino dello psiconano ! Gli ha sparato contro per anni e poi... se lo trova davanti e fa il lacchè !!!
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